Terni, coop intervengono a conferenza M5S e scoppia scontro. Melasecche: “Squadrismo comunista”
Momenti di tensione oggi pomeriggio alla conferenza stampa convocata dal Movimento 5 Stelle sul tema del “sistema Terni” e su “un certo affarismo dietro la maschera della politica”, sulla “gravità di condotte assunte da una parte non marginale della classe dirigente locale che impone puntuali assunzioni di responsabilità”. Nel corso della conferenza sono infatti intervenuti degli esponenti e lavoratori di alcune cooperative coinvolte nell’inchiesta giudiziaria su alcuni appalti del Comune di Terni. E ne è nato un duro scontro.
In particolare il presidente della cooperativa Actl, Sandro Corsi, ha fronteggiato con forza il consigliere regionale del M5S, Andrea Liberati. Lo ha definito più volte “ex portaborse di Melasecche” ed ha chiesto insistentemente se “i lavoratori sottopagati di cui parli sono quelli di Actl e Alis”. La bagarre è andata avanti a lungo con momenti piuttosto tesi.
MELASECCHE Ad intervenire con un comunicato stampa è il consigliere comunale di opposizione Enrico Melasecche, tirato in ballo da Corsi proprio nel corso dello scontro alla conferenza del M5S. Melasecche parla di “squadrismo (fascio)comunista”.
Il comunicato di Enrico Melasecche:
“Purtroppo perseguire la trasparenza, la legalità ed il buon governo a Terni costa caro. Ne so qualcosa. Ho visto le immagini trasmesse sulla drammatica vicenda che ha visto l’ennesima prestazione muscolare del solito “padroncino” il quale, accompagnato da ben conosciuti ‘guardiacorpo’ ha assalito, con urla belluine e becere provocazioni, alcuni eletti che stavano svolgendo, nella stanza a loro riservata, una conferenza stampa con la partecipazione peraltro di un senatore della Repubblica, del capogruppo in Regione di quel movimento e di tutti i consiglieri comunali in carica. Ne parlo per la semplice ragione che il sottoscritto, pur assente, è stato tirato per il bavero dal noto “principe del volontariato” urlando in modo indemoniato il nome e cognome del sottoscritto agli astanti (a pochi centimetri dai loro volti), come se fossi un qualsiasi malfattore, tanto per capirci il Buzzi di mafia capitale, in una commedia surreale a parti però invertite.
Mai viste scene di tale intimidazione e provocazione nella storia cittadina, difficile immaginarle in altre città, pur governate dalla sinistra, da Bologna a Firenze o Palermo. Sbalordiscono ancor di più questi fatti in una fase storica di Terni in cui le difficoltà per tutti sono enormi, provocate anche dal dissesto creato dai mandatari di costoro, finanziati e sostenuti in tutte le campagne elettorali per continuare a garantire il perpetuarsi di questo indecente cerchio magico.
Sono indignato non solo e non tanto perché questi soggetti si permettono di continuare in una litania di intimidazioni personali, nella impunità loro garantita anche dal ruolo che svolgono all’interno dei partiti, dopo anni ed anni di scorribande nei bilanci degli enti locali, quanto per il fatto che tutto questo accade e si ripete mentre la Procura della Repubblica conduce indagini delicate proprio su questi temi e su di loro. Ma ancor più grave, è che tutto accade nel silenzio più assordante del Sindaco, PD, e del Presidente del Consiglio, Comunisti Italiani, i quali, lungi dal difendere le istituzioni da questa sorta di squadrismo (fascio)-comunista, consentono che in consiglio comunale vengano offesi gli stessi consiglieri, vengano interrotti i loro interventi, vengano poi invase le sedi riservate ai gruppi consiliari, permettendo a questi soggetti di fare della residua democrazia ciò che più loro aggrada.
Dovrebbero i ternani chiedere al sindaco chi comanda a Terni, lui o coloro che assumono le mogli degli assessori perfettamente consonanti con lui per poi “ricattarli”, gli stessi convocati alle riunioni carbonare per “gestire” di appalti?
Alle ore 13 ho cercato di parlare con il capogruppo PD Andrea Cavicchioli per manifestargli tutta la mia indignazione, chiedendo che la prossima seduta di consiglio venga dedicata specificamente, non solo all’atto che ho ieri presentato unitamente al M5S, Paolo Crescimbeni e Marco Cecconi, con cui chiediamo le dimissioni del Sindaco per la situazione incresciosa che vive la città, ma anche l’atto, evidentemente in subordine, con cui chiedo con il M5S al sindaco di ritirare la delega ai LLPP all’Assessore Bucari, che appare fin troppo strettamente coinvolto nei rapporti personali e familiari con il sistema inquinato di alcune cooperative perchè è inaccettabile il vassallaggio cui è giunta la politica a Terni”.
NEVI Anche il consigliere regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, prende posizione contro l’intervento di Sandro Corsi, definendolo “indegna gazzarra”.
Il comunicato di Raffaele Nevi:
“La indegna gazzarra di Sandro Corsi, che ha interrotto la conferenza stampa di una forza politica è la conferma dell’agitazione che regna dalle parti della sinistra ternana, che sta perdendo il lume della ragione. Chi mi conosce bene sa quanto io sia lontano da atteggiamenti giustizialisti e forcaioli dei grillini, come ho avuto modo di dire più volte, anche durante le ultime elezioni comunali. Sbagliano sempre a fare di tutta l’erba un fascio, anche se di erba cattiva ce n’è tanta in giro.
Noi da sempre siamo per la concorrenza e il merito, che a Terni è sempre merce molto rara, e chiediamo per questo da tempo che l’Amministrazione comunale tragga le conseguenze di una situazione di pesante affaticamento della città, così come testimoniano tutti i dati, da ultimo quello relativo alla qualità della vita. Però dopo aver visto le immagini di quello che è successo oggi mi sento di esprimere solidarietà ad Andrea Liberati e al Movimento 5 Stelle che mentre teneva una conferenza stampa nei propri uffici in Comune si è visto arrivare una delegazione composta da Sandro Corsi, Antonio Sabatini ed altri con l’intento di disturbare la conferenza stessa.
Il mio consiglio spassionato a Corsi, Sabatini e compagni è quello di cessare questa vergognosa caccia all’oppositore e aspettare serenamente che la magistratura faccia il proprio corso e di denunciare chi ritenessero stia violando la loro onorabilità. Questa barbarie mediatica non fa altro che avvantaggiare chi ha interesse a dare una pessima immagine di Terni verso l’esterno”.