Terni, De Luca: “Coltivazioni sopra a discariche, Pd dice no a ordinanza per vietarlo”

Nella seduta del Consiglio comunale di ieri è stato discusso e bocciato un atto per chiedere al sindaco un’ordinanza per interdire le coltivazioni sui siti di Terni ad alta presunzione di contaminazione. La questione, portata alla luce dal M5S lo scorso agosto, era stata affrontata anche in mattinata, nel corso del question time.

Oggi il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, critica fortemente il Pd per aver stravolto l’atto con un emendamento, di fatto bocciandolo, spiega di “credere che ci siano anche politici di lungo corso, non solo uno, direttamente interessati da questa vicenda” e chiede al sindaco Di Girolamo di fare luce su ciò.

Il comunicato di Thomas De Luca:

“Nessuna ordinanza per vietare la coltivazione sulle discariche industriali e sui terreni dei roghi dei rifiuti. Passa l’emendamento presentato dal capogruppo del Partito Democratico, Andrea Cavicchioli che elimina l’impegno verso il Sindaco ad emettere prontamente un’ordinanza interdittiva. A sostegno dell’emendamento l’intervento dell’ex assessore all’ambiente Luigi Bencivenga che ha parlato di impossibilità dell’emanazione di un’ordinanza senza la presenza di analisi finanziate dalla Regione. Proprio in mattinata l’attuale assessore all’Ambiente Giacchetti aveva parlato di “sacche di inadempienza” riferendosi alla totale assenza da parte delle Istituzioni.

Dal 2004 nessuna analisi è stata svolta su questi terreni mentre le coltivazioni hanno continuato a susseguirsi. Da ben 11 anni nessuna informativa e tantomeno nessuna ordinanza è stata emessa nei confronti dei proprietari e dei responsabili dell’inquinamento per le discariche di Maratta 1 e Maratta 2, così fanno sapere in una nota scritta gli uffici. Mentre per la discarica ex cava Sabbione così come comunicato dall’assessore i responsabili dell’inquinamento sarebbero o lo stesso Comune di Terni o il Comune di Narni ma ancora si sta amabilmente discutendo da decenni sul da farsi. Nessuno comunica cosicché nessuno è costretto a fare le analisi e mentre gli uffici rimpallano e i politici si nascondono si continua a coltivare in maniera del tutto indisturbata non solo nei terreni stessi ma anche nei terreni adiacenti messi a rischio dalla ampiamente documentata vulnerabilità dell’acquifero.

Il 31 marzo il Sindaco di Acerra ha emesso un’ordinanza interdittiva per 8 aree definite a rischio presunto inserite all’interno del decreto Terra dei fuochi. Questo dimostra non solo che è in potere di Di Girolamo intervenire con un’ordinanza così come ampiamente indicato dalle leggi sanitarie nazionali, dal Testo unico degli enti locali e dal Regolamento (CE) 178/2002 sulla sicurezza alimentare ma che è anche un suo preciso dovere.

Questa maggioranza del Partito Democratico si assume la responsabilità di accollarsi buchi milionari dell’U.S.I. S.p.A. votando a favore della liquidazione ma non si assume la responsabilità di vietare che sui piatti dei nostri figli possano arrivare prodotti provenienti dalle discariche.Sopra a tonnellate di rifiuti industriali, roghi di rifiuti avvenuti per anni hanno bisogno che qualcuno gli scriva che sopra non è moralmente accettabile coltivare.

Oggi noi vogliamo e pretendiamo di sapere se ci sono dei politici che hanno interessi su questi terreni. Noi abbiamo motivo di credere che ci siano anche politici di lungo corso, non solo uno, direttamente interessati da questa vicenda. Per questo Sindaco Leopoldo Di Girolamo le chiediamo di fornirci pubblicamente queste informazioni al fine di fare completa chiarezza su questa vicenda”.

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