Terni, donne, soldi e ristoranti: arrestati due spacciatori dominicani amanti del lusso

Abiti firmati, profumi costosi, pranzo e cena al ristorante, appartamento in affitto nel centro della città, una montagna di soldi in contanti e tante donne che pagavano la droga anche con prestazioni sessuali: è la bella vita che facevano a Terni due spacciatori dominicani, arrestati mercoledì scorso dalla polizia. 

Un mese fa gli agenti dell’antidroga, nei controlli dei luoghi della movida ternana, avevano notato un 33enne: elegante, firmato dalla testa ai piedi, di bell’aspetto, con una passione sfrenata per lo shopping di lusso, insieme ad un altro più grande, si spostava sempre velocemente in centro, a piedi o in bicicletta, venendo a contatto con decine e decine di persone ogni giorno e soprattutto di sera e nei fine settimana. Contatti fugaci, rapidi e via di nuovo sempre nelle vie del centro: via Fratini, via Cavour, Piazza San Francesco.

Gli agenti, coordinanti dagli ispettori Ruggero Isernia e Piero Lupi, hanno deciso di concentrarsi su quei due risultati essere dominicani entrambi regolari: il 33enne, con un permesso di soggiorno spagnolo per lavoro, ma disoccupato, aveva preso in affitto da poco tempo un appartamento in centro in un bel palazzo nuovo (proprio vicino ad una via che gli avrebbe permesso un’agevole fuga), a 550 euro al mese; il connazionale, di 38 anni, con un permesso rilasciato dalla questura ternana per lavoro, ma sempre disoccupato, viveva in una camera affittata a nero, e consumava regolarmente i pasti nei migliori ristoranti della città.

Mercoledì sera, l’appostamento: gli agenti vedono il 38enne entrare a casa dell’altro, e quando, dopo oltre un’ora, la porta si apre di nuovo, irrompono nell’appartamento. Sul tavolo, appena confezionate, 100 dosi di cocaina, in bustine trasparenti, solida e non in polvere, sinonimo di purezza. Sempre sul tavolo, altri 3 cilindri di cocaina da 15 grammi ciascuno e un bilancino di precisione. Durante la perquisizione, in bagno, nascosti in una scatola, 10.000 euro in contanti e in un’altra stanza una piccola pressa cilindrica, usata proprio per ridurre la “polvere bianca” simile a piccoli sassi. In una valigia, le scarpe da uomo firmate, cinture di marca e profumi costosi, per oltre 8.000 euro di valore. Anche la camera dell’altro dominicano è stata perquisita, e lì sono state trovate altre 10 dosi di cocaina, confezionate nello stesso modo delle altre.

Gli agenti dell’antidroga, dopo averlo arrestato, hanno chiesto al 33enne come mai avesse deciso di vivere a Terni, invece che starsene sdraiato su una bella spiaggia di Santo Domingo e lui ha risposto: “Perché Terni è tranquilla, non c’è delinquenza”. Fin dall’inizio del blitz la sua maggiore preoccupazione era stata la valigia piena di decine di paia di scarpe firmate e non le 100 bustine di cocaina, né i 10.000 euro in contanti trovati nascosti in bagno: “Ma prendete anche le scarpe e i profumi? Ma quando li potrò riavere indietro?”.

L’azione degli agenti è proseguita poiché, durante i servizi di appostamento, avevano notato anche una terza persona che spesso si incontrava con i due: donna, dominicana di 55 anni, regolarmente residente nel centro di Terni. Hanno suonato anche alla sua porta e quando ha aperto, la donna ha capito subito e ha consegnato spontaneamente una busta contenente 5.100 euro, dicendo che le era stata data in consegna dall’amico 33enne.

I due dominicani sono stati arrestati per spaccio e portati al carcere di Sabbione, a disposizione del pubblico ministero Elisabetta Massini, dove restano in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del gip. La donna è stata denunciata per spaccio in concorso e la sua posizione è al vaglio dell’Autorità giudiziaria.

Le indagini però non sono ancora finite: verranno sentiti altri clienti, buona parte dei quali di sesso femminile che, da quanto è emerso finora dalle indagini, pagavano spesso le dosi con prestazioni sessuali. Indagini estese anche al locatore della stanza a nero: un ternano, il cui nominativo è stato segnalato all’Agenzia delle Entrate e alla guardia di finanza.

Quello degli affitti a nero agli stranieri, spiega la questura di Terni, non è fenomeno isolato e spesso è collegato alle attività criminali, come lo sfruttamento della prostituzione o, in questo caso, lo spaccio di droga: “in questo modo, oltre che a violare la legge, si impedisce alle Forze dell’Ordine la possibilità di effettuare controlli accurati necessari alle indagini, favorendo i criminali, nascondendoli”.

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