Terni, donne, soldi e ristoranti: arrestati due spacciatori dominicani amanti del lusso
Un mese fa gli agenti dell’antidroga, nei controlli dei luoghi della movida ternana, avevano notato un 33enne: elegante, firmato dalla testa ai piedi, di bell’aspetto, con una passione sfrenata per lo shopping di lusso, insieme ad un altro più grande, si spostava sempre velocemente in centro, a piedi o in bicicletta, venendo a contatto con decine e decine di persone ogni giorno e soprattutto di sera e nei fine settimana. Contatti fugaci, rapidi e via di nuovo sempre nelle vie del centro: via Fratini, via Cavour, Piazza San Francesco.
Gli agenti, coordinanti dagli ispettori Ruggero Isernia e Piero Lupi, hanno deciso di concentrarsi su quei due risultati essere dominicani entrambi regolari: il 33enne, con un permesso di soggiorno spagnolo per lavoro, ma disoccupato, aveva preso in affitto da poco tempo un appartamento in centro in un bel palazzo nuovo (proprio vicino ad una via che gli avrebbe permesso un’agevole fuga), a 550 euro al mese; il connazionale, di 38 anni, con un permesso rilasciato dalla questura ternana per lavoro, ma sempre disoccupato, viveva in una camera affittata a nero, e consumava regolarmente i pasti nei migliori ristoranti della città.
L’azione degli agenti è proseguita poiché, durante i servizi di appostamento, avevano notato anche una terza persona che spesso si incontrava con i due: donna, dominicana di 55 anni, regolarmente residente nel centro di Terni. Hanno suonato anche alla sua porta e quando ha aperto, la donna ha capito subito e ha consegnato spontaneamente una busta contenente 5.100 euro, dicendo che le era stata data in consegna dall’amico 33enne.
I due dominicani sono stati arrestati per spaccio e portati al carcere di Sabbione, a disposizione del pubblico ministero Elisabetta Massini, dove restano in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del gip. La donna è stata denunciata per spaccio in concorso e la sua posizione è al vaglio dell’Autorità giudiziaria.
Le indagini però non sono ancora finite: verranno sentiti altri clienti, buona parte dei quali di sesso femminile che, da quanto è emerso finora dalle indagini, pagavano spesso le dosi con prestazioni sessuali. Indagini estese anche al locatore della stanza a nero: un ternano, il cui nominativo è stato segnalato all’Agenzia delle Entrate e alla guardia di finanza.
Quello degli affitti a nero agli stranieri, spiega la questura di Terni, non è fenomeno isolato e spesso è collegato alle attività criminali, come lo sfruttamento della prostituzione o, in questo caso, lo spaccio di droga: “in questo modo, oltre che a violare la legge, si impedisce alle Forze dell’Ordine la possibilità di effettuare controlli accurati necessari alle indagini, favorendo i criminali, nascondendoli”.