Terni, dopo 21 giorni di domiciliari il sindaco torna a Palazzo Spada: “Andare avanti”
Questa mattina è tornato nel suo studio al primo piano di palazzo Spada, il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, da ieri in libertà dopo 21 giorni agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della procura su presunte irregolarità nell’affidamento di appalti comunali ad alcune cooperative. Di Girolamo è però in attesa della nota della prefettura che lo reintegrerà formalmente nelle sue funzioni, quindi al momento non ha la possibilità di firmare documenti o compiere altri atti che riguardino espressamente il suo ruolo sindacale, ancora in capo al vicesindaco, Francesca Malafoglia. “Ma non appena la comunicazione arriverà, spero in giornata – ha detto Di Girolamo ai giornalisti – riprenderò la mia agenda quotidiana e poi inizieremo il percorso politico che già ieri ho delineato, per vedere quali sono le decisioni da assumere nell’interesse della città”.
Il sindaco non sembra pensare alle dimissioni: “L’dea è quella di andare avanti, ma la decisione la prenderemo insieme, con la maggioranza che, lealmente e in maniera compatta, mi ha sostenuto in questi giorni”. Il percorso politico, ha spiegato ancora, “partirà dalla Giunta e poi verrà allargato ai consiglieri comunali di maggioranza e alle forze politiche: inoltre mi premurerò di incontrare anche le rappresentanze associative della città in modo da avere anche con loro un confronto sui temi e sugli orientamenti”. Secondo il sindaco questo confronto “sarà aperto e coglierà le criticità che già conosciamo, a partire dal piano di riequilibrio finanziario, che è in avanzata fase di valutazione da parte del ministero dell’Interno. L’approvazione del piano è il nodo maggiore dal punto di vista amministrativo e l’elemento decisivo per la prosecuzione della legislatura. Abbiamo presentato tutti gli atti che ci erano stati sollecitati per renderlo credibile, intanto continuiamo come amministrazione nella programmazione che ci eravamo proposti”.