Terni, i soldi del Briccialdi per tappare le buche: monta la protesta
I soldi destinati allo sviluppo del Briccialdi per chiudere le buche della città (l’ultima quella ancora aperta in via Rismondo). Il Consiglio Comunale ha detto si al taglio di 100 mila euro ai fondi per il Conservatorio, città impegnando la stessa somma per manutenzioni a strade, immobili comunali e rinnovo del sito istituzionale di Palazzo Spada.
Insorge, ovviamente l’istituto. “Tagli – scrivono il direttore Gabriele Catalucci e il consiglio accademico – che si sommano a una decurtazione del contributo comunale pari a oltre 1 milione. Nel giro di due anni si è passati da un contributo di 1.800.000 euro a uno di 700.000. Esprimiamo sdegno e amarezza – per l’operato dei promotori dell’emendamento e di coloro che lo hanno votato, ignorando anche le 14.000 firme recentemente raccolte a sostegno delle attività di questa istituzione, che rappresenta un vero e proprio presidio culturale, ormai tra i pochissimi, della città”.
Prende posizione anche la Lega Nord: “Seppur appaiano evidenti le motivazioni di tale atto, che ha lo scopo di liberare risorse utilizzabili per la gestione ordinaria di strade e immobili comunali- scrivono – non possiamo comunque non rintracciarvi l’ennesimo segnale negativo che questa amministrazione, la stessa che pochi mesi fa promuoveva Terni come capitale della cultura, sta dando alla cittadinanza: è ormai evidente, anche alla luce di precedenti questioni, che la giunta comunale non sia in alcun modo in grado di individuare una direzione chiara e percorribile per la città dal punto di vista della cultura, un settore che invece, se fosse soggetto ad un attento piano di investimenti mirati (ad esempio atti a ridare un teatro pienamente funzionante ai cittadini), potrebbe in un futuro non troppo lontano diventare centrale per il nostro territorio.
Occorre che l’Amministrazione operi da subito un radicale cambio di passo valorizzando al massimo le eccellenze culturali già presenti (proprio come l’Istituto di cui sopra) e anzi scommettendo su nuove realtà, anche con l’aiuto di privati, mirando soprattutto al recupero del patrimonio storico di questo territorio, che oltre ad un paesaggio tra i più belli del mondo, può vantare risorse di altissimo profilo in numerosi ambiti, si pensi ad esempio al settore dell’archeologia industriale, in cui Terni potrebbe essere senza dubbio protagonista al livello internazionale”.