Terni, il sesso a pagamento resiste alla crisi economica, il fenomeno della prostituzione si evolve
Sono infatti diversi anni che la prostituzione nella città di San Valentino ha intrapreso nuove strade. Accanto alle lucciole da marciapiede, che al calar del sole si riversano in alcuni viali periferici, si assiste ad un proliferare di donne che esercitano la professione più antica del mondo in abitazioni private, sia in centro che in periferia, definendosi massaggiatrici, escort, accompagnatrici. Non è nemmeno indispensabile recarsi in edicola per trovare annunci piccanti: basta digitare le giuste parole in Google e ci si ritrova in spazi web di signorine svestite che promettono fuoco e fiamme e invitano uomini residenti a Terni a chiamarle.
A mettere un flebile argine al fenomeno c’è solo la crisi economica che ha comunque ridotto in piccola parte la clientela delle squillo, colpendo maggiormente quella di strada e incidendo in modo meno deciso sulla prostituzione nelle case. Un leggero ridimensionamento che si evince anche dal diminuito numero di reati legati alla prostituzione. A ben vedere però, il numero di signorine che esercitano la professione più antica del mondo non accenna a diminuire e l’andamento dell’offerta segue naturalmente quello della domanda: molte prostitute per molti clienti.
Oltre al crescente numero di squillo che lavorano in casa, la notte continua quindi ad essere movimentata nell’area del Foro Boario, nei pressi dello Stadio, che pullula di lucciole straniere, perlopiù nigeriane. Davanti al cimitero stazionano invece alcune rumene. Sempre rumene, insieme a donne e trans di altra nazionalità presidiano viale Trieste, alcune munite anche di camper. Altre prostitute esercitano in via Lungonera e, in alcuni periodi, anche la rotonda di via Gramsci e viale Centurini diventano vetrine a cielo aperto per lucciole.