Terni, inceneritore, De Luca: “Perfino Marini smentisce Di Girolamo, ecco com’è andata”

Il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, non ha fatto ciò che era in suo potere per evitare che l’inceneritore TerniBiomassa ottenesse l’autorizzazione a bruciare per i prossimi 10 anni. A questo punto sono davvero in molti a sostenere questa posizione: ad aggiungersi oggi è infatti la presidente della Regione dell’Umbria, Catiuscia Marini.

Tale posizione della Marini è ripresa dal consigliere comunale del M5S, Thomas De Luca, che torna ad attaccare il primo cittadino.

Il comunicato di Thomas De Luca:

“La Marini scarica Di Girolamo confermando totalmente la nostra tesi: il Sindaco non ha esercitato le sue funzioni in sede di conferenza dei servizi. È stata la stessa Presidente ai microfoni di Umbriaon ad affermare riguardo Ternibiomassa che «Comune e Provincia di Terni avrebbero potuto agire in maniera più incisiva già in passato, nella Conferenza dei servizi che li vedeva protagonisti».

Cosa avrebbe dovuto fare Di Girolamo?

Il Regio decreto n°1265 del 27 luglio 1934 è la legge ancora in vigore che norma e attribuisce i poteri dei Sindaci in ambito sanitario. L’art.216 afferma che «Chiunque intende attivare una fabbrica o manifattura, compresa nel sopra indicato elenco, deve quindici giorni prima darne avviso per iscritto al podestà (Sindaco), il quale, quando lo ritenga necessario nell’interesse della salute pubblica, può vietarne la attivazione o subordinarla a determinate cautele.»

Il Sindaco conosceva dal 7 marzo 2012 i risultati dello Studio Sentieri. Il 20 giugno 2014 l’Istituto Superiore di Sanità, nella veste del Direttore del Dipartimento di Epidemiologia ambientale Dr.Pietro Comba, scriveva al Sindaco per offrire la propria collaborazione, offerta a cui lo stesso non ha mai risposto. Lo studio afferma nelle sue conclusioni che a Terni sono stati registrati «eccessi nei ricoveri per le malattie respiratorie di interesse a priori per le esposizioni ambientali presenti nell’area» in parole povere 3291 ricoveri in più rispetto alla media nel periodo 2005-2010.

Cosa ha fatto Di Girolamo?

Il Sindaco non ha espresso parere contrario all’avvio dell’impianto. Ha dichiarato di essere contrario esprimendo una semplice opinione, affermando che non vi erano “le condizioni per dettare le prescrizioni di cui all’art 217 del Regio Decreto 1265/34 funzionali alla adozione del provvedimento AIA”. Il Sindaco quindi ha messo da parte la legge, non ha espresso un parere contrario ai sensi dell’art.216-217 così come avrebbe dovuto fare. Sopratutto in maniera del tutto inspiegabile non ha nominato lo Studio Sentieri unico studio epidemiologico scientifico mai svolto sulla conca ternana. Ha quindi abdicato alle proprie prerogative sindacali determinando senza alcun dubbio il rilascio dell’autorizzazione.

Questi sono fatti, dati e riferimenti incontrovertibili. Non ci stupisce il nervosismo che trapela il Sindaco nel veder rappresentata la verità dei fatti confermata anche dalla Presidente della Regione Catiuscia Marini. Ha avuto due anni di credito da parte della città, due anni dal 21 gennaio del 2015, data del Consiglio straordinario sull’ambiente, a cui fu impedita la partecipazione dei cittadini. Domani 25 marzo 2017 la città scenderà in piazza per riprendersi ciò che suo: il diritto inalienabile a respirare ed a vivere”.

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