Terni, inchiesta contabile su Atc3, presidente: ”Nessuna irregolarità, tutte le spese sono giustificate”
Respingono categoricamente tutte le accuse mosse dalla guardia di finanza. Il presidente e i consiglieri dell’Atc3 ritengono che l’indagine su presunte irregolarità nelle spese sostenute dall’associazione che avrebbero causato un danno erariale di 1.200.000 euro, sono inesistenti e le loro posizioni saranno dimostrate alla Corte dei conti. Affermano di aver “sempre operato nel rispetto delle norme vigenti e in osservanza dei principi di oculata gestione dell’ente”.
Questa mattina nel corso di una conferenza stampa il presidente Giovanni Eroli ha affermato che “non risponde al vero che siano state accertate tali irregolarità”, aggiungendo che queste “sono state solo contestate ai consiglieri dalla procura regionale della Corte dei conti che ha inviato inviti a dedurre per replicare”.
Secondo il presidente dell’Associazione Ambito Territoriale di Caccia 3 sussiste, pertanto, allo stato,”una mera ipotesi investigativa, al momento priva di riscontro probatorio, che dovrà essere eventualmente dimostrata all’esito di un giudizio di fronte alla Corte dei conti, che a tutt’oggi non è nemmeno iniziato e che potrebbe non esserlo affatto, ove la procura regionale considerasse esaustivi i chiarimenti forniti in sede di deduzione, procedendo all’archiviazione”.
“Siamo stati assolutamente collaborativi e abbiamo fornito ampio materiale probatorio – ha spiegato ancora Eroli – e siamo fiduciosi che i giudici non potranno che accertare che tutto si è svolto nella piena regolarità. Tutte le spese sostenute sono state giustificate e fatte per il buon funzionamento degli uffici. Anzi, grazie ad alcune nostre scelte riteniamo di aver risparmiato”. Eroli ha poi spiegato che la Provincia di Terni (che insieme alla Regione finanzia l’associazione), in particolare il consiglio, “era addetta alla verifica dei bilanci preventivi e consuntivi dell’ente, ma non ha avuto mai nulla da eccepire”.