Terni, inquinamento aria, incontro in Regione: “Avviare approfondimento su salute”
Viene spiegato ancora nella nota della Regione: “Alla luce delle risultanze delle attività di monitoraggio delle componenti inquinanti si valuterà l’eventualità di elaborazione di uno specifico documento operativo, rispetto al vigente Piano della qualità dell’aria, che affronti le diverse tipologie di impianto con particolare riferimento al sistema di trattamento dei rifiuti che operano nel territorio, in relazione, appunto, alle loro emissioni, con l’obiettivo imprescindibile di tutela della salute e della sicurezza dei cittadini. Un documento che dovrà inoltre prevedere suggerimenti per l’attivazione di percorsi tecnici e l’utilizzo delle migliori tecnologie da parte delle imprese operanti, al fine di poter proseguire l’attività”.
GIACCHETTI Intanto l’assessore all’Ambiente del Comune di Terni, Emilio Giacchetti, anch’esso presente al tavolo – anche se non citato nel comunicato di palazzo Donini – fa sapere che nel corso della riunione è stato espresso parere negativo all’incenerimento dei rifiuti e quindi alle richieste delle aziende che gestiscono i due impianti. Testualmente Giacchetti ha scritto: “Per gli amministratori del Comune di Terni è stata una nuova occasione per ribadire in maniera chiara e trasparente che siamo contrari ad ogni nuovo tipo di emissione legata all’incenerimento e che anzi lavoriamo per una riduzioni di questo tipo di carichi inquinanti. Posizione questa mattina condivisa anche dalla presidente della Regione”.
PUZZA DI BRUCIATO Eppure i maliziosi iniziano a sentire puzza di bruciato, esattamente quella dei rifiuti che alla fine verranno inceneriti a Maratta. La sensazione dei malfidati infatti è che Comune e Provincia di Terni stiano facendo di tutto per scaricare le responsabilità sulla Regione che a sua volta pare stia preparando il terreno per scaricare il barile sul Governo. Il messaggio che si tenterà di far passare è che l’incenerimento dei rifiuti è materia prettamente governativa e che, nonostante le istituzioni locali siano contrarie, non hanno potuto opporsi all’attuazione del decreto Sblocca Italia. Malelingue? Tra qualche settimana lo sapremo.