Terni, Italia Nostra in pressing su assessore ambiente: ”Prima i fatti, poi i tavoli”
Giachetti questa mattina aveva spiegato di voler aprire un confronto con le realtà più sensibili ai temi ambientali. La replica di Italia Nostra è indicativa di quanta pressione ci sarà su quell’assessorato. Dopo aver elencato alcune delle principali criticità, Liberati scrive: “Prima i fatti e poi i tavoli, giacché i problemi sul tappeto sono chiari da troppo tempo, di parole ne abbiamo già fritte parecchie”.
Il comunicato di Andrea Liberati di Italia Nostra Terni:
“Eccessivamente laconiche le parole del nuovo assessore all’Ambiente. Questi sappia che né a noi, né a molti cittadini basterà evocare la concertazione, il dialogo, la consultazione, se non verrà evidenziata una nuova e appropriata politica ambientale da parte del Comune in un contesto già a rischio come il nostro. Occorre un audace quanto non rinviabile investimento politico-amministrativo sull’ambiente e sulla salute, sulla scia delle migliori policy mondiali.
Ricordiamo infatti che, da un lato, Terni già vede la presenza di un esteso sito di interesse nazionale per le bonifiche (S.I.N.) ormai attestato da 15 anni, ma su cui pressoché nulla si è fatto, soprattutto in riferimento a bombe ecologiche quali le discariche industriali di Pentima e Valle ove è stata avviata soltanto una parzialissima messa in sicurezza; dall’altro, gli Studi Sentieri I e II (Ministero Sanità) hanno già accertato in città un’incidenza notevolmente superiore alla media di differenti patologie, a iniziare da quelle inerenti l’apparato respiratorio.
Speriamo pertanto che il giovane assessore approfondisca la materia delegatagli dal sindaco per dirci appena possibile la sua anzitutto in tema di emissioni diffuse dell’acciaieria; e che cosa vorrà fare dinanzi ai tentativi di accumulare nuove scorie siderurgiche nella discarica di Valle, avendone gli EE.LL. dozzinalmente autorizzato anni fa l’allargamento addirittura in direzione della Cascata delle Marmore; come pensa di agire sulle concentrazioni elevatissime di nichel e cromo registrate nei suoli attorno allo stabilimento; se ritenga di procedere all’interdizione della coltivazione e dell’allevamento in quelle stesse zone di pericolo ove oggi ignari cittadini raccolgono asparagi o lasciano razzolare le loro galline, come testimoniato anche da giornalisti locali e nazionali; come intenda operare l’assessore al fine di superare la criticità rappresentata dal cromo esavalente e dagli altri metalli pesanti nelle falde superficiali e profonde sotto la discariche di Pentima e Valle; cosa farà dinanzi alla trielina che contamina probabilmente da decenni financo i pozzi di Cesi; se abbia una sua visione, possibilmente diversa rispetto a quella praticata negli ultimi 40 anni, sull’incenerimento a go-go cui la Conca Ternana sembra come predestinata, con insopportabili carichi di diossine e furani.
Nessuno desidera il muro contro muro, ma non è più sostenibile la via della sottovalutazione o, peggio, della silente connivenza: gli esiti di certe condotte sono ormai incontrovertibili in danno dei nostri suoli, della nostra aria, della nostra acqua e, dunque, della salute di chi qui vive e lavora.
Basta col solito film del detto e non detto. I dati ufficiali dell’inquinamento esigono sindaci e assessori capaci di pretendere da alcune aziende forti investimenti per decine e, probabilmente, centinaia di milioni di euro, senza vieti quanto sterili ricatti occupazionali, ma con gesti di alta responsabilità sociale e industriale, volti a una decisa ambientalizzazione delle produzioni, col naturale concorso finanziario di Regione, Stato, UE: assessore, il livello di complessità è questo.
Prima i fatti e poi i tavoli, giacché i problemi sul tappeto sono chiari da troppo tempo, di parole ne abbiamo già fritte parecchie, ma le idee, benché prospettate, latitano da parte degli amministratori e conseguentemente mancano anche le soluzioni, sempre rinviate sine die o rimesse, come accade spesso in Italia, a traumatici e non auspicabili interventi esterni”.