Terni, Italia Nostra: ”Tk detta legge e il ternano mangia l’insalata al cromo”
Nel rendere noti con un comunicato questi dati, il presidente di Italia Nostra Terni, Andrea Liberati, torna ironicamente a storpiare il nome della città di Terni in “Thyssenburg” per intendere che questa è ormai la città di Thyssenkrupp, dove la multinazionale tedesca può liberamente agire e dettare legge.
Il comunicato di Andrea Liberati, presidente di Italia Nostra Terni:
“Pochi sanno che Thyssenburg è stata la vera fonte di ispirazione del romanzo erotico che ha sbancato librerie e sale cinematografiche di mezzo mondo.
Infatti, prima di essere riadattata, la storia era quella di una fragile città italiana vittima di pratiche BDSM da parte di un’azienda straniera ricchissima e tuttavia incapace di governare in modo affidabile la propria relazione con amici, amanti e sposi ternani. E le sfumature di grigio erano quelle della discarica di scorie.
Una città del resto già adusa a operazioni perverse sin dalla fase proprietaria italiana; poi un amore esotico che la precipita definitivamente in una spirale masochistica: e solo dopo una dominazione al sapor di nichel e cromo, solo dopo aver contaminato tutto il contaminabile, quegli stessi cittadini decideranno di respingere il padrone straniero. Decisamente troppo tardi: la frittata è fatta. Con una nota di diossina.
Ma a Thyssenburg erano ancora loro a dettare le regole. E adesso che l’Europa intera era divenuta un länder federale, anche i ministri abbassavano il capo.
C’era una trattativa, subita per mesi, che nemmeno la Megaditta fantozziana avrebbe potuto tanto. C’era uno Stato sovrano e poi c’era l’uomo di Prisciano, entità entrambe a rischio di estinzione. Eppure c’erano leggi –e tante, e troppe- la cui tempestiva applicazione avrebbe potuto cambiare tutto, ripristinando istantaneamente lo Stato di diritto: niente da fare. Forse era troppo scomodo, ma si rivelò quantomeno da ebeti.
Così a Thyssenburg l’inquinamento era ormai pervasivo, né si poteva dire. E allora venivano raccontate favole, promettendo addirittura ‘il rispetto delle norme più stringenti di protezione dell’ambiente’ (op. cit. comunicato ThyssenKrupp 4.10.2014): frasette di circostanza, null’altro che voci dal sen fuggite.
E allora osserviamo da vicino le nuove frontiere di protezione ambientale (sic!) evocate a Thyssenburg, dopo le contaminazioni dei suoli, l’ammorbamento dell’aria, l’avvelenamento delle acque sottostanti le famigerate discariche: a tal fine alleghiamo nuovi campionamenti su alimenti –insalata- condotti dalla ASL a Prisciano nel 2014.
L’assai elevata concentrazione di cromo e il significativo tenore di piombo su entrambi i campioni tal quale fanno riflettere: al di là di un prevedibile ‘lavate bene tutto’, le autorità non hanno nulla da dire in merito? E un’azienda così gravemente inquinante non dovrebbe essere commissariata e messa in sicurezza, salvaguardando lavoratori e cittadini, come prevede la legge? O dobbiamo sottostare per l’eternità a pratiche industriali BDSM, a 50, 100, infinite sfumature di grigio?”.