Terni, Lega Nord: “Con la passerella della stazione situazione fantozziana per i pendolari”

I lavori della passerella della stazione ferroviaria di Terni sono in netto ritardo ma già iniziano a farsi vedere i problemi che vi saranno una volta completata. E’ quanto emerge dall’analisi della Lega Nord che ha compiuto un sopralluogo snocciolando una serie di questioni ed arrivando alla conclusione che vi siano “più ombre che luci”.

Tra i problemi individuati dai leghisti, c’è la mancanza dei parcheggi che potrebbero essere molti meno rispetto a quelli preventivati. Altra criticità riguarda la viabilità che ne risulterà ostacolata a causa di come è concepito l’ingresso al parcheggio. Una situazione complessiva che per la Lega Nord

Il comunicato della Lega Nord di Terni:

“La realizzazione di opere pubbliche è da sempre veicolo preferenziale della propaganda politica e il Comune di Terni non fa eccezione. Quando però le aspettative sono elevate, e i risultati si fanno attendere, un potenziale vanto può trasformarsi in un oggetto misterioso, destando più perplessità che consenso.

Una definizione che calza a pennello per la passerella pedonale della stazione di Terni; un’opera spesso al centro della cronaca locale, tra dichiarazioni trionfalistiche di politici e continui rinvii della fine lavori (basti pensare che da un termine previsto entro primavera 2016 si è arrivati ad autunno 2017). Sviluppato all’interno del P.I.T. (Piano Integrato Territoriale, uno strumento urbanistico concertato tra Regione e Comune) il progetto della passerella nasce con lo scopo di operare un’efficace riqualificazione della zona della stazione. Proprio per questo motivo l’opera è stata concepita per far parte di un insieme di servizi integrati e quindi per agevolare uno sviluppo di quest’area. Il confronto tra tutte queste premesse e la realtà dei fatti però obbliga quantomeno a riflettere. A pochi mesi dall’annunciata fine lavori, un visitatore che voglia controllare la situazione rischia di rimanere assai deluso. La passerella è ancora inaccessibile e, stando agli ultimi aggiornamenti, c’è bisogno di alcuni elementi da aggiungere e di un secondo collaudo, prima di poter dichiarare conclusa la parte strutturale.

Di bar, biglietterie o altre strutture che ci si aspetterebbe di vedere, neanche l’ombra.

I parcheggi invece ci sono, ma anche qui le aspettative vengono disattese. Ad oggi, dalla parte di Via Proietti Divi, lungo la prosecuzione di Via Bramante, si contano solo circa 120 posti auto, molti meno di quelli previsti. Se si considera la zona in esame, risulta evidente che ricavare altro spazio per ulteriori posti non sarà compito facile.

I parcheggi sono già utilizzati per lo più dai frequentatori del campo da calcio adiacente; nonostante il flusso di traffico sia nettamente inferiore a quello previsto da progetto, si registrano già evidenti problemi di viabilità.

Ai parcheggi si accede infatti da un unico ingresso, una rampa decisamente stretta posta accanto ad un semaforo pedonale; il tutto in una via di scorrimento veloce. C’è da aspettarsi quindi che, quando si andrà a regime, la congestione del traffico potrà solamente aumentare. A chi dubitava della reale utilità di tutto il progetto, è stato sempre risposto che grazie a questa iniziativa, per la moltitudine dei pendolari che si reca ogni mattina alla stazione sarebbero stati risolti finalmente i problemi del parcheggio e di un rapido accesso ai binari. Se però si considera la situazione descritta, il pendolare sarà costretto ad una corsa contro il tempo per: entrare nel parcheggio, riuscire a trovare un posto tra i pochi disponibili, percorrere la passerella (sperando non piova, dato che non è prevista una copertura salvo alcuni metri) e giungere in Stazione già munito di biglietto o abbonamento per non dover impiegare altro tempo. Più che descrivere la giornata tipo di un lavoratore, sembra francamente di raccontare l’inizio di un film di Fantozzi.

Tutto ciò ovviamente ha un costo: dei 4 milioni e 300mila euro complessivi per la realizzazione della sola passerella, il Comune ha contribuito con una quota del 20%, pari a circa 860mila euro. E’ comunque una cifra importante, soprattutto in tempi in cui le casse dell’amministrazione languono.

Nel prezzo, poi, va considerato anche l’acciaio per la costruzione della passerella, proveniente da Macedonia ed Europa dell’Est. Il tutto è in linea con le normative che regolano questo tipo di lavori; malgrado ciò, si ha la sensazione di una beffa, dato che si vuole rilanciare una zona di una città che ha saputo far conoscere ed apprezzare il proprio acciaio a tutto il mondo, a poca distanza da un’azienda come AST, che certamente avrebbe provveduto volentieri a soddisfare una tale commessa”.

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