Terni, maltrattamenti in casa di riposo: restano ai domiciliari 3 indagati. Negato il dissequestro
A rimanere agli arresti sono: quello che viene considerato il gestore di fatto della struttura, la cuoca e l’infermiera. Accolta invece la richiesta presentata dal difensore dell’operatrice sanitaria, per la quale è stato comunque disposto il divieto di avvicinamento agli altri indagati e alle persone offese: “Dal provvedimento del giudice emerge un effettivo ridimensionamento della posizione della mia assistita – commenta l’avvocato Giorgio Amato – che in sede di interrogatorio di garanzia ha mostrato uno spirito collaborativo”.
Il tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di dissequestro della residenza protetta che era stata presentata dai legali del gestore e dell’amministratore unico della struttura. “Prendiamo atto con rispetto delle decisioni – spiegano gli avvocati Grazia Biscossi e Massimo Proietti commentando anche la scelta del gip di respingere la richiesta di revoca degli arresti domiciliari per il gestore – sottolineando tuttavia la profonda amarezza di questa difesa”. In particolare, secondo i due legali, il provvedimento relativo alla custodia cautelare “è stato adottato senza aver avuto riguardo a un elemento concreto e di sostanza che è quello dell’assoluta estraneità del nostro rappresentato alla gestione della struttura affidata, come documentalmente dimostrato e dimostrabile con apposito contratto d’appalto, ad altri soggetti il cui operato, se dimostrato, è sicuramente stigmatizzabile e censurabile”.