Terni, No Cavalcavia via Alfonsine ascoltato in Commissione: ”Ignorati da Amministratori”
Nel corso dell’audizione che è durata ben due ore, il presidente Moreno Castellucci accompagnato da una decina di membri del Comitato, ha illustrato dettagliatamente la vicenda sin dall’inizio. Addirittura è risalito a circa vent’anni fa “quando, nel corso della costruzione del plesso del Centro commerciale e residenziale Pianeta, su di un tratto del muro perimetrale delle fondazioni, in prossimità delle corsie dei garage, sul lato di via Alfonsine, fu realizzato un varco largo circa sei metri, tamponato con blocchetti di cemento, predisposto per un futuro probabile collegamento della struttura con il versante opposto, proprio dove oggi è in costruzione il nuovo polo Commerciale Emmegi. Chi lo predispose, come si dice in dialetto ternano, fu ‘sdrolico’ in quanto un collegamento sotterraneo tra le due strutture, dopo vent’anni, dovrebbe essere prossimo alla realizzazione”.
“E’ bene precisare – spiega Castellucci – che vent’anni fa, il motivo per il quale l’Amministrazione comunale ha poi alienato l’area verde ove Marcangeli sta costruendo il nuovo polo commerciale, non sussisteva ancora, ovvero l’ impellente necessità di incassare il 31 dicembre del 2010 il famoso assegno di 7.800.000,00 euro, somma risultata indispensabile per evitare il dissesto finanziario. Eppure, l’Amministrazione comunale, proprio vent’anni fa, si impegnò nei confronti dei cittadini che stavano acquistando gli appartamenti in via Alfonsine a realizzare uno spazio di verde pubblico attrezzato per ridurre l’inquinamento ambientale che sarebbe stato causato dall’insediamento della struttura Centro commerciale Pianeta, nonché dal traffico su via Alfonsine”.
Castellucci ha inoltre ricordato che “l’Amministrazione Comunale, sulla sopra citata area verde, prima dell’alienazione, aveva ipotizzato di costruirci un ‘albergo per tutti a supporto anche del circuito per disabili Fiat Autonomy'”.
Il presidente del Comitato è poi entrato nel dettaglio dei motivi per i quali “la sopra elevazione veicolare di via Alfonsine” non possa essere una “dolce gobba”, come l’ha definita l’assessore Malatesta anche nel corso di un sopralluogo effettuato nel mese di luglio 2013, bensì un vero e proprio cavalcavia. Nelle due ore dell’audizione sono ovviamente stati ribaditi tutti i motivi che spingono il Comitato ad opporsi al cavalcavia nonché le possibili soluzioni alternative: questioni ampiamente dibattute da un anno e mezzo.
Infine non è mancata una critica all’atteggiamento della Giunta: “Non è nella tradizione democratica della città di Terni, costringere i cittadini alla raccolta delle firme per rapportarsi con gli Amministratori. Il ricorso a tale procedura evidenzia, se mai ce ne fosse bisogno, un distacco incolmabile dagli istituti facilitatori-mediatori della partecipazione, sezioni-circoli dei partiti politici e dei sindacati sempre più in affanno ai quali si sostituiscono sempre più le associazioni e i comitati che si organizzano trasversalmente su precise tematiche. Tanto è vero che le numerose richieste di chiarimenti e di incontri inviate all’Amministrazione comunale in diciotto mesi, da ultima il 18 giugno 2013 alla prima Commissione consiliare e successivo sollecito del 28 agosto 2013, non hanno mai ottenuto alcun riscontro”.