Terni, operazione antidroga “Cavallo di Troia”: 7 arresti. Arruolati nello spaccio anche minorenni
L’indagine, partita da alcune segnalazioni confidenziali, si è concentrata su un 49enne pugliese residente a Terni da molti anni, autotrasportatore con piccoli precedenti penali ed attraverso indagini tecniche mirate, gli agenti dell’antidroga della squadra mobile, diretta dal vicequestore aggiunto Alfredo Luzi, sono risaliti agli altri membri del sodalizio criminale, che, in modo capillare, rifornivano il mercato ternano, utilizzando anche minorenni che in scooter sfrecciavano nelle vie della movida cittadina.
Nel corso dell’indagine della polizia, durata più di un anno – nel corso della quale sono stati sequestrati 7 kg di hashish, circa 300 grammi di cocaina, oltre a 10.000 euro in contanti – erano state già arrestate 10 persone e 18 denunciate a piede libero, che svolgevano il classico ruolo di pusher: una rete articolata di fornitori e spacciatori, un gruppo delinquenziale definito dal gip Maurizio Santoloci “una forma di criminalità aggregata … un nuovo franchising criminale inteso come nuove forme delinquenziali aggregate tra più persone, ma non ancora connesse in gran parte dei casi a forme di malavita organizzata – che trasformano le originarie endogene violazioni delittuose puntiformi (spacci occasionali, nella materia di specie), in veri e propri crimini di vastissima portata ed unite da fisiologie comuni e condivise (anche a livello culturale) e dalle conseguenze drammatiche per la sicurezza ed incolumità pubblica avvelenata dalla inondazione di stupefacenti che tali criminali aggregati sono in grado di riversare tutti i giorni nelle vene del tessuto sociale, soprattutto tra i giovani”.
Le ordinanze di custodia cautelare eseguite intorno alle ore 7, emesse dal giudice per le indagini preliminari Maurizio Santoloci su richiesta del pubblico ministero Elisabetta Massini, in realtà erano 9 ma due persone sono risultate all’estero e sono ora ricercate.
Secondo le indagini degli inquirenti, la droga arrivava da Roma, Napoli e anche dalla Croazia e veniva rapidamente venduta a Terni dagli arrestati, che usavano oltre ad auto con doppiofondo sotto i sedili, anche giovani minorenni ai quali fornivano le dosi che poi avrebbero pagato spacciando. Le zone dello spaccio erano i parchi e le vie del centro storico, teatro della movida cittadina: velocissimi, spesso senza casco e anche contromano, i ragazzi cedevano la droga ed incassavano, il tutto in pochi secondi per poi schizzare via.
Nelle perquisizioni domiciliari, gli agenti hanno trovato sostanze stupefacenti, da taglio e tutto il materiale per il confezionamento delle dosi.