Terni, paracadutista 42enne si schianta a terra e muore
Aggiornamento ore 13,05: L’uomo è precipitato in un campo accanto a un casale diroccato, in località Vallemicero-Valleantica, poco distante dall’aviosuperficie. Sull’incidente sono in corso accertamenti della polizia.
Aggiornamento ore 14,10: La vittima, Massimiliano Piraccini, era un paracadutista esperto ed oggi era a Terni insieme alla fidanzata. Secondo alcuni testimoni, il paracadute del 42enne si sarebbe avvitato, forse a causa del vento ed il tentativo di aprire il paracadute di emergenza non è purtroppo bastato ad evitare lo schianto mortale.
Aggiornamento ore 16: In base alla prima ricostruzione della polizia, l’uomo, iscritto alla scuola di paracadutismo ‘The zoo’, poco prima delle ore 11 si è lanciato con il primo volo della giornata partito dall’aviosuperficie di Terni. A bordo c’erano oltre una decina di persone. Una volta lanciatosi, il 42enne avrebbe aperto regolarmente il paracadute, che però si è improvvisamente avvitato su se stesso. Non riuscendo a governarlo, Piraccini ha provato ad aprire quello di emergenza ma la manovra sarebbe stata avviata troppo tardi, a poche centinaia di metri da terra, tanto che il paracadute non si è gonfiato. L’uomo è così precipitato a forte velocità impattando al suolo in un campo nei pressi di un casale abbandonato a circa un chilometro dall’aviosuperficie, nella stessa zona dalla quale si era lanciato. La scena è stata vista da almeno un testimone.
Purtroppo i tentativi di rianimazione da parte del 118 si sono rivelati inutili. Sul posto, oltre al dirigente della squadra volante, Giuseppe Taschetti, si è recato anche il sostituto procuratore Camilla Coraggio. E’ stata sequestrata tutta la strumentazione utilizzata dalla vittima, mentre gli agenti stanno raccogliendo le testimonianze di passanti e compagni di volo di Piraccini.
Il presidente dell’Atc di Terni, società che gestisce l’aviosuperficie, Sandro Corradi, ha detto: “Massimiliano Piraccini aveva alle spalle più di mille lanci, frequentava da anni assiduamente la struttura, dove era molto conosciuto. Era lui stesso a fare le riprese dei lanci”. Corradi ha spiegato che a Terni vengono svolti più di 100 lanci a settimana e che al momento dell’incidente “il vento non era molto forte in quanto soffiava sotto i 10 nodi”. Un altro paracadutista che conosceva Piraccini ha detto di lui: “Era espertissimo, stava più in aria che in terra”.
Aggiornamento ore 17,55: In base a quanto ricostruito finora dagli investigatori, anche sulla base di alcune testimonianze tra cui quelle di abitanti della zona che hanno poi allertato i soccorsi, il paracadute di Piraccini (che si era lanciato da un’altezza di circa 4.000 metri), pur attivandosi in maniera regolare (la manovra è prevista a circa 1.700 metri), non si sarebbe aperto completamente. L’uomo ha allora cercato di ricorrere a quello di sicurezza – che normalmente dovrebbe essere aperto ad almeno 600 metri di altezza – ma la manovra sarebbe stata fatta quando ormai era troppo vicino al suolo. Il fatto che l’incidente sia avvenuto nella stessa area in cui era avvenuto il lancio, a circa un chilometro dalla pista di atterraggio dell’aviosuperficie, fa ritenere che il problema sia sopraggiunto nelle prime fasi.
Al momento la polizia non esclude alcuna ipotesi sulle cause dell’incidente, dal guasto dell’attrezzatura all’errore umano o al vento che pure rientrava nei parametri di sicurezza previsti dai lanci. Anche gli investigatori sottolineano comunque che Piraccini era un paracadutista molto “appassionato e scrupoloso”.
Gli operatori del 118 che sono intervenuti, hanno spiegato che il paracadutista è morto “all’istante” dopo l’incidente. Tra gli operatori sanitari anche alcuni avevano prestato i primi soccorsi anche all’attore Pietro Taricone morto in analoghe circostanze nel 2010. La centrale operativa del servizio di emergenza sanitaria precisa anche che ha ricevuto l’allarme poco prima delle ore 11 e ha subito inviato sul posto di un’ambulanza e un’auto medicalizzata.