Terni, portava le sue figlie piccole a rubare: madre straniera arrestata
Una madre sciagurata che portava le sue due figlie piccole, di appena 10 anni, a rubare all’interno di alcuni negozi del centro di Terni. La squallida vicenda è stata scoperta ieri pomeriggio dalla polizia quando le due piccole, sorelle gemelle, sono state fermate dagli agenti all’uscita del negozio Coin di Corso Tacito. Quando sono state fermate, all’interno delle loro borsette a tracolla sono stati trovati cosmetici per un valore di 400 euro. A quel punto hanno difeso la madre dicendo agli agenti: “E’ stata una nostra idea, la mamma non c’entra”.
La polizia era intervenuta dopo la chiamata al 113 dell’addetto alla vigilanza del Coin, che aveva notato le due bambine nel reparto cosmetici dove, nei giorni scorsi, si erano registrati numerosi furti. Le gemelline erano entrate in negozio con la madre, che poi si era allontanata per visitare altri reparti, riprendendole dopo un po’ di tempo per uscire. Nel frattempo, però, le sorelline avevano tolto dalle confezioni, ritrovate poi vuote nascoste negli scaffali, decine di rossetti, ombretti e matite nascondendoli accuratamente nelle tracolle. Dopo il fermo delle piccole, gli agenti hanno provveduto a perquisire l’abitazione della donna, una straniera che vive nella periferia della città, regolarmente in Italia da anni con il marito, anch’egli straniero, e le figlie.
In casa gli agenti hanno trovato 325 cosmetici, tutti senza confezione, ma ancora intatti, per un valore di oltre 1.200 euro, insieme a due vaporizzatori per il viso e due collane risultate rubate all’Ovs. Tutta la refurtiva è stata riconsegnata ai rispettivi negozi. La donna, disoccupata come il marito (con diversi precedenti per furto), da perfetta “madre modello” ha scaricato la responsabilità dei furti sulle figlie.
La donna è stata arrestata per furto, pluriaggravato anche dalla circostanza di “aver determinato o comunque dal fatto di essersi avvalsa delle figlie minori per la commissione dei furti” e stamattina verrà giudicata per direttissima. Le bambine, invece, essendo minori di 14 anni, non sono imputabili, ma la situazione è stata segnalata alla Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Perugia.