Terni, Prc su inquinamento: ”Di Girolamo minimizza, centrodestra consociativo”
Nelle premesse della finta delibera, Carletti scrive: “I dati emersi dalle varie indagini epidemiologiche, fra cui la seconda parte del Progetto Sentieri realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della salute, rilevano l’aumento dell’incidenza delle malattie respiratorie e delle forme tumorali correlate alla tipologia di siti inquinanti nella Conca ternana. Terni è un’area di crisi ambientale complessa, come affermato dallo stesso Ministero, il quale annovera Terni fra i siti con ‘molteplici ed eterogenee sorgenti emissive’. Il processo ASM dimostra la stretta correlazione tra ambiente, salute dei cittadini e condizioni del lavoro”.
Secondo il candidato sindaco del Prc, “il precedente sindaco Di Girolamo ha minimizzato la reale portata dell’inquinamento a Terni e della sua incidenza sulla salute dei cittadini nascondendosi, per ‘ragion politica’, dietro la fredda logica della media statistica e dei dati del Prof. L. Briziarelli disconosciuti da diversi studi scientifici – Sentieri I° e II° del Ministero e lo studio ESCAPE pubblicato sul Lancet. La rinuncia a costituirsi parte civile nel processo ASM ha dimostrato come l’ambiente è stato asservito alla ‘ragion politica’ di partito e agli interessi di gruppi di potere piuttosto che un’autonomia decisionale a servizio del bene supremo della collettività ternana”.
Inoltre, prosegue Carletti, “a Terni vigeva un sistema consociativo su alcune questioni cruciali tra centrosinistra e centrodestra, all’interno della quale la dialettica maggioranza/opposizione veniva smorzata in difesa di gruppi di potentati locali come il tema del CSS stava a dimostrare. Questa struttura consociativa non permetteva di porre le criticità ambientali come tema centrale dell’azione di governo locale per definire risposte efficaci a tutela del territorio e della salute dei cittadini”.
“Terni è un’area di crisi ambientale complessa, come affermato dallo stesso Ministero, cioè con ‘molteplici ed eterogenee sorgenti emissive’ tra le quali:
1) Gli inceneritori di Acea ed ex Printer;
2) Aree ex stabilimento di Papigno ed ex discarica comunale di Papigno adiacente al campetto di calcio;
3) Discarica AST di Pentima e l’area di contigua con rischio d’inquinamento delle falde acquifere;
4) Presenza di cromo esavalente nella galleria del Tecino della Terni – Rieti
5) Presenza di notevoli quantitativi di amianto in città e nei cicli produttivi di importanti aziende locali.
6) Presenza di polveri sottili sopra i limiti di legge
7) Preoccupanti processi di cementificazione del territorio come sta a dimostrare, per es, il cantiere di Cospea 2 e relativo cavalcavia, Il progetto di nuovo Centro commerciale della COOP a Gabelletta, il parco del Cardeto, il progetto di Villa Palma, ecc.
Di contro Terni ha una insufficiente rete di monitoraggio, soprattutto nelle aree a maggior rischio, che non consente un puntuale ed efficace rilevamento delle sostanze inquinanti presenti nell’aria, nel suolo e nell’acqua”.
Alla luce di queste considerazioni, nel finto documento viene deliberato “di non rinnovare e/o rilasciare autorizzazioni per gli inceneritori di Acea, ex Printer e a qualsiasi soggetto che voglia avviare attività di utilizzazione del rifiuto a fini di produzione energetica”.
Viene inoltre deliberato “di istituire una Commissione comunale speciale per analizzare lo stato dell’ambiente a Terni, per individuare le sorgenti d’inquinamento a maggior impatto sulla salute e definire un insieme di azioni efficaci. Inoltre la Commissione ha il potere
- di indagare gli eventuali nessi tra politica e sistema affaristico-imprenditoriale per stabilirne le eventuali responsabilità politiche,
- di potenziare il sistema di monitoraggio nelle aree più a rischio al fine di avere un controllo puntuale sull’andamento dell’inquinamento e di permettere una comunicazione efficace al fine di tutelare la salute dei cittadini, di predisporre un Piano di Sicurezza Urbana che individui le aree a maggior rischio ambientale per ottimizzare gli interventi delle autorità e della protezione civile e per facilitare i sistemi di allerta dei cittadini in caso di presenza di eventuali disastri ambientali al fine di evitare che si ripetano situazioni caotiche come Vascigliano
- di predisporre un Piano di Bonifica che contenga almeno le seguenti informazioni: la dislocazione dei siti inquinati; tipo e grado d’inquinamento; livelli d’impatto sui rischi per la salute dei cittadini; le azioni necessarie per la loro bonifica, il piano finanziario e i tempi previsti di attuazione
- di rendere operativo ‘l’Osservatorio verso Rifiuti Zero'”.
Prosegue la delibera: “L’ Osservatorio è composto da i soggetti pubblici e dalle associazioni impegnati nelle tematiche ambientale e nella difesa del territorio. L’Osservatorio avrà la funzione di:
- monitorare costantemente e pubblicizzare alla cittadinanza lo stato d’avanzamento degli obiettivi dettati dalla strategia “Rifiuti Zero” e dello stato di attuazione del Piano di bonifica delle aree inquinate;
- di attivare un tavolo di progettazione con ASM e le associazioni di categoria al fine di elaborare una piano per incrementare la raccolta differenziata e per definire una strategia per la riduzione dei rifiuti; d’individuare gli strumenti economici e finanziari per realizzare un impianto di trattamento meccanico biologico finalizzato al massimo recupero e riciclo che scongiuri anche per il futuro l’utilizzo di ogni forma di combustibile da rifiuto
- di avviare contatti con l’Università per l’attivazione di corsi di specializzazione, piattaforme di ricerca e spin-off su nuove tecniche per il riciclo e il recupero dei rifiuti e sulla ricerca di nuovi materiali riciclabili o biodegradabili; ovvero di quei servizi strategici avanzati necessari per lo sviluppare del settore della Green Economy a Terni e per il rilancio dell’Università stessa,
- di attivare rapporti con il sistema creditizio locale, con la Regione e con il Governo centrale per definire percorsi di finanza agevolata e di strumenti finanziari dedicati per favorire l’insediamento nel territorio ternano delle imprese che operano nel settore della Green Economy
- di avviare percorsi di controllo democratico delle criticità ambientale e di democrazia partecipativa, per cui l’Amministrazione avvierà confronti e approfondimenti per individuare una figura espressione del mondo associativo da nominare nel CdA dell’ASM”.
VIDEO DEL PRC TERNI: