Terni, processo Asm, chieste 6 condanne per mobbing, prescritti tutti gli altri reati

Tutti i reati ipotizzati nel processo relativo a funzionamento e condizioni di lavoro all’inceneritore Asm di Maratta sono caduti in prescrizione, ad eccezione di quello di mobbing. Proprio per questo reato, ieri la procura di Terni ha chiesto 6 condanne per altrettante persone imputate.

In particolare il pm Elisabetta Massini ha chiesto due anni di reclusione l’ex direttore generale della municipalizzata, Moreno Onori, e un anno e sei mesi per gli ex presidenti Piero Sechi e Giacomo Porrazzini, per l’ex responsabile del personale Mauro Listante, l’ex capo del servizio segreteria Agata Mariani e l’ex sindaco di Terni, Paolo Raffaelli. Il presunto mobbing sarebbe avvenuto tra il 2002 e il 2008 e ne sarebbero state vittime undici dipendenti dell’azienda.

Il pm ha invece rilevato l’estinzione dei reati, per prescrizione, relativamente a tutti gli altri capi d’imputazione (oltre 40) contestati a vario titolo ai 6 imputati e ad altre 14 persone tra ex membri del cda dell’azienda, dipendenti della Provincia, imprenditori e tecnici di laboratorio. Tra le accuse mosse dalla procura e prescritte, oltre a diverse contravvenzioni in materia ambientale, anche quelle di disastro ambientale e truffa ai danni dello Stato per l’erogazione di incentivi economici.

In merito al mobbing, secondo l’accusa i lavoratori sarebbero stati costretti a subire demensionamenti, procedimenti disciplinari anomali e vessazioni nel momento in cui avrebbero segnalato criticità e problemi nel funzionamento dell’impianto o dissentito rispetto all’organizzazione del lavoro. Al termine della requisitoria del pm è cominciata la discussione delle 12 parti civili, tra i legali dei lavoratori e del ministero dell’Ambiente. La prossima udienza l’11 dicembre.

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