Terni, prostituzione minorile: 4 arresti, 3 denunce. Sfruttate tre minori tra i 14 e i 17 anni

Quattro arresti e tre denunce: è il bilancio di un’operazione contro lo sfruttamento della prostituzione minorile realizzata questa mattina dai carabinieri del comando provinciale di Terni. Sono coinvolti cinque italiani e due persone dell’Est europeo ritenute responsabili di avere indotto, favorito, sfruttato, gestito e organizzato la prostituzione di tre minori di età compresa tra 14 e 17 anni. 

Le giovanissime prostitute venivano pagate con denaro e spesso con gratta e vinci, braccialetti, schede telefoniche. L’organizzazione le faceva prostituire prostituire in alberghi e case dei clienti tra Terni e Spoleto. Un giro per il quale i carabinieri hanno arrestato la madre di una delle ragazze, di 47 anni, anche lei straniera, un imprenditore albanese residente ad Acquasparta, di 27 anni, e due impiegati spoletini di 66 e 51 anni. Denunciati inoltre tre clienti ternani di 66, 70 e 78: per loro è stato disposto il divieto di avvicinamento alle minorenni.

L’indagine – condotta dal reparto operativo e da quello investigativo di Terni – ha preso il via nel novembre scorso, a seguito della denuncia di scomparsa di una delle studentesse da parte dei genitori. Tramite pedinamenti, foto, registrazioni e intercettazioni, i militari hanno quindi scoperto che la giovane e le sue due amiche (che frequentano diversi istituti superiori ternani) si recavano, con i mezzi pubblici o accompagnate dagli sfruttatori, nelle abitazioni dei clienti, tra Terni e Spoleto, oppure in alcuni alberghi, per gli incontri.

Le tre avrebbero spesso pattuito con i clienti un numero di prestazioni mensili, ricevendo una sorta di stipendio, fino a circa 500 euro. La clientela, dai 50 anni in su, era formata da una quindicina di persone “selezionate” dai quattro arrestati tramite il passaparola e poi scelte dalle stesse ragazze. Gran parte dei clienti – secondo gli investigatori – erano a conoscenza della loro giovane età. Per questo sono al vaglio dei militari eventuali provvedimenti.

Per incontrare i clienti le giovani disertavano la scuola oppure si allontanavano dalle proprie abitazioni con la scusa di dovere svolgere alcuni lavori domestici a pagamento. Le loro famiglie, a detta dei carabinieri modeste ma non disagiate, erano all’oscuro della vicenda. Tranne appunto la madre di una delle giovani, anche lei dedita alla prostituzione (all’insaputa del marito).

Stampa