Terni, protesta dei residenti del quartiere Santa Maria Maddalena: “Benvenuti nel degrado”
I residenti del quartiere Santa Maria Maddalena tornano a far sentire la propria voce contro il degrado. Una situazione che va avanti da diversi anni, al punto da aver costretto alcuni abitanti a lasciare il palazzo in cui abitavano. Nei giorni scorsi sono stati affissi degli eloquenti striscioni mentre il comitato di quartiere spiega di non avere alcuna fiducia nelle promesse dell’amministrazione comunale ma promette che, se non saranno intrapresi gli adeguati provvedimenti, farà di tutto per £ricondurre gli artefici del degrado alle loro responsabilità”.
Il comunicato del comitato di quartiere Santa Maria Maddalena:
Sarebbe bello pensare che fosse vero, se non fosse che ad oggi, nonostante le nostre ripetute richieste nel tempo, non ci è stata mostra ancora alcuna copia di tale convenzione.
Non ultima occasione quella della seduta della seconda Commissione consigliare del’11 gennaio, dove assessore e tecnici coinvolti, non hanno potuto fare a meno di sbarrare gli occhi, alla più che lecita richiesta della stessa.
Ribadiamo ancora una volta, come sia prerogativa la stipula non solo di impegni certi, ma anche di termini stringenti, a carico delle ditte sottoscriventi, se non vogliamo che si ripeta il teatrino a cui hanno dovuto assistere i residenti in tutti questi anni. E’ per ciò necessario, che quanto prima assessore e tecnici vengano riconvocati in seduta di Commissione, per rendere pubblici i contenuti di detta convenzione, prima ancora che qualsiasi firma vi venga apposta.
Se questo ennesimo tentativo non dovesse trovare alcun seguito, entro il termine del 2017 il Comune sarà costretto a farsi carico dell’adempimento di quanto evaso dalle ditte competenti e sappiamo come questo, non sia certo un periodo felice per le casse comunali.
Per questo vogliamo, che il percorso prestabilito all’interno della Commissione venga portato all’attenzione del Consiglio Comunale, di modo da accelerare i tempi affinché chi di competenza, possa fornire delle risposte tangibili.
Non basterà certo però la stipula di un foglio di carta a garantire la risoluzione dello scempio compiuto: se non ci saranno le dovute verifiche, cosa mai fatta in tutti questi anni, assisteremo ancora una volta ad un esplicito atto di complicità tra controllore a controllati.
L’amministrazione ha utilizzato fino ad oggi i certificati di agibilità, come arma di ricatto verso i costruttori inadempienti, non tenendo minimamente in considerazione come tutto ciò ricadesse doppiamente sulle spalle dei residenti: non solo il mancato riconoscimento di un documento fondamentale, ma anche la frustrazione di dover vivere in un quartiere in totale degrado.
Tutto questo non è più accettabile e se la situazione non dovesse sbloccarsi ricorreremo ad ogni mezzo necessario, affinché gli artefici del disagio e del degrado quotidiano a cui sono relegate centinaia di famiglie, vengano ricondotti alle loro responsabilità”.