Terni, call center, prosegue protesta. M5S: ”Presentata interrogazione parlamentare”
Il prefetto è stato messo al corrente della situazione al centro della vertenza e delle difficoltà economiche in cui si trovano molti dipendenti che non hanno ricevuto gli ultimi stipendi. Al termine dell’incontro Bellesini ha convocato per giovedì prossimo una nuova riunione alla quale sono stati invitati anche i rappresentanti dei due committenti di K4Up e Overing, Telecom ed Eni, oltre a Inps (per approfondire gli aspetti previdenziali) e direzione territoriale del lavoro (per i contratti in essere). Fino a giovedì continuerà intanto lo sciopero. Angelo Manzotti, sindacalista della Cisl, ha detto: “Abbiamo tutto l’interesse di tornare a lavorare, ma lo faremo solo quando verrà fatta chiarezza sulla situazione”
Nel pomeriggio la protesta si è poi spostata davanti al Comune, dove si svolge la riunione congiunta dei consigli di Terni e Narni sull’area di crisi complessa. Entrando in Comune, la presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha incontrato i lavoratori. “Ho ascoltato con molta attenzione le loro ragioni”, ha scritto la presidente nel suo profilo Facebook, aggiungendo: “Nei prossimi giorni dopo che il Prefetto di Terni Bellesini avrà incontrato la proprietà, come Regione incontreremo i sindacati per fare il punto con loro”.
M5S Intanto il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Terni ha annunciato che la deputata Tiziana Ciprini ha presentato un’interrogazione parlamentare per fare luce sulla vertenza. In una nota i pentastellati scrivono che “dopo aver marciato a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici di K4up e Overing, è stata predisposta un’ interrogazione parlamentare al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, che vede come primo firmatario la portavoce alla Camera Tiziana Ciprini, volta a far luce su una questione che contrappone dei lavoratori disarmati contro le vessazioni di un sistema che punta a tagliare ogni forma di diritto e garanzia”.
Prosegue la nota del M5S: “Il settore dei call center evidenzia una richiesta in aumento ma, al suo interno è, purtroppo, a nostro avviso, diffuso il ricorso ad espedienti per aggirare le normative nazionali, al fine di consentire alle aziende di presentare offerte al massimo ribasso, penalizzando i lavoratori che come in questo caso, rischiano di essere travolti da un mercato sregolato in cui spesso è forte la tentazione di proporre condizioni e livelli salariali ulteriormente peggiorativi. I lavoratori dei call center in questione lamentano anche la scarsa trasparenza da parte dell’ azienda e le continue pressioni con accuse di scarsa produttività quando al contrario la stessa Telecom, committente principale avrebbe encomiato il loro operato e gli obbiettivi raggiunti”.
I pentastellati aggiungono:”Nella fattispecie dell’interrogazione si chiede un chiarimento sulle posizioni contributive e contrattuali dei lavoratori dopo la denuncia apparsa su vari organi di stampa in cui si evince che l’azienda non avrebbe versato i contributi dovuti all’Inps e che applicherebbe due tipologie di contratti per i collaboratori di pari livello. A fronte di ciò viene anche chiesto se le aziende in questione siano regolari per il rilascio del Documento Unico di Regolarità Contributiva e/o abbiano richiesto/ottenuto piano di rateizzazione. Altra nota importante è la richiesta al ministro di convocare le parti e favorire l’apertura di un tavolo istituzionale tra le parti sociali, che veda coinvolti anche i committenti nazionali Telecom e Eni Luce e gas dei due call center”.