Terni, sciopero generale: 5 mila a manifestazione Cgil. Camusso: ”Vicenda Ast simbolo cecità Ue”
Un corteo si è mosso dai cancelli delle acciaierie Tk-Ast, scelta come simbolo delle incertezze che pesano su molti importanti centri produttivi in Italia ed è giunto a piazza della Repubblica dove, dal palco allestito per l’occasione, sono intervenuti diversi esponenti del sindacato e infine ha preso la parola Camusso.
Per la leader Cgil la vicenda Ast “è il simbolo della cecità dell’Europa e dell’assenza di politica industriale del nostro Governo. Le acciaierie di Terni devono rimanere il fiore all’occhiello della produzione d’acciaio del nostro Paese”. Per quanto riguarda le decisione dell’antitrust europeo (che per dare il via libera alla fusione tra Outokumpu e Inoxum ha imposto che ne fosse esclusa Ast che dovrà quindi essere venduta), la leader Cgil ritiene che: “Non c’è ragione perché l’Europa, che ogni giorno ci parla di globalizzazione e di grandi investimenti, non si renda conto che ciò che appare troppo grande in Europa è in realtà troppo piccolo nel mondo. Se si affronta così il tema dell’antitrust dell’acciaio questa Europa diventerà l’Europa dei piccoli che non sa competere con i grandi produttori di acciaio del Brasile, dell’India, della Cina e il nostro Paese diventerà di nuovo un Paese subalterno sulle produzioni e sugli acquisti”.
VIDEO DICHIARAZIONI DI CAMUSSO SU AST:
Quindi Camusso ha parlato delle politiche italiane e di quelle europee: “In questi giorni il Governo Monti compie un anno, un anno di disastri e non risposte al mondo del lavoro. Un anno che ha tolto fiducia e speranza ai giovani del Paese. Bisogna dire che il Paese è ogni giorno più povero, la responsabilità è di costruire una strada diversa da questa. E non ci continuino a raccontare che c’è una luce in fondo al tunnel, serve verità. I cittadini hanno bisogno di sapere la verità, di sapere cosa succede: i mesi che abbiamo di fronte sono mesi in cui aumenteranno la disoccupazione e i problemi, e sarà così per le politiche che sono state fatte, non perché c’è una maledizione sul nostro Paese”.
Camusso aveva aperto il suo intervento con “un pensiero alle vittime dell’ennesima tragedia di questo Paese, l’alluvione in corso in alcune regioni”, con un pensiero ai tre dipendenti Enel che hanno perso la vita ed ai cittadini e volontari che stanno lavorando per far fronte all’emergenza. In un “Paese che si frantuma invece di un Paese che da risposte positive e di sicurezza”.
Lo sciopero ha visto un’elevata adesione da parte dei lavoratori del ternano: da parte dei dipendenti del gruppo Ast l’adesione allo sciopero è stata del 95%, alla Faurecia si è astenuto dal lavoro l’80% dei dipendenti e il 60% alla Sangemini.
In occasione della mobilitazione europea Fiom, Fim, Uilm, Fismic e Ugl hanno organizzato, a partire dalle 10 di stamani, un presidio davanti alle portinerie del Tubificio di Terni che è al centro dell’attenzione poiché Outokumpu potrebbe ancora essere intenzionato a dividerlo dall’Ast e tenerlo per se o cederlo separatamente. Circa 200 hanno partecipato alla manifestazione. Al presidio ha partecipato anche il segretario nazionale della Cisl Luigi Sbarra.