Terni, Sel: ”Condanniamo aggressione in Bct”, Prc: ”Picchiatori fascisti”
GUERRA Questa è la ricostruzione dei fatti dell’assessore Guerra: “Venerdì, nel tardo pomeriggio, sono arrivato in Bct chiamato da una operatrice: era appena avvenuta l’aggressione dei militanti di casapound a un ragazzo di circa vent’anni all’interno della biblioteca. Dalla mattina le forze dell’ordine ci avevano chiesto di chiudere tutte le finestre e il terrazzo che affaccia su p.zza solforino e presidiavano, da quello che so, lo stesso terrazzo. Questo il racconto che ho ricostruito ascoltando una ventina di persone presenti. Un gruppo di Casapound avendo visto qualcuno che dalla finestra della biblioteca pare li stesse fotografando, hanno fatto il giro completo delle piazze, da p.zza solferino, piena di polizia, a p.zza della Repubblica, e sono entrati dalla porta principale della biblioteca. Hanno spostato di peso il ragazzo in servizio in portineria che stava cercando di fermarli. In quel momento in biblioteca era in corso la presentazione del libro della Avallone, e un iniziativa per la giornate contro l’omofobia. Gli squadristi hanno prima provato a prendere l’ascensore ma erano in troppi e si è bloccato, e quindi hanno iniziato a salire le scale e, tra il primo e secondo piano, hanno aggredito uno studente che stava scendendo. Nel frattempo le bibliotecarie erano corse una al piano sopra, superando la squadraccia, e un’altra fuori dall’uscita di piazza Solferino a chiamare le forze dell’ordine che stavano presidiando. Le forze dell’ordine hanno fatto uscire il drappello e spero che abbiano almeno identificato gli aggressori. Dalla ricostruzione che ho potuto fare ho qualche dubbio che lo studente aggredito stesse davvero facendo delle foto considerando che la polizia ci aveva fatto rendere inaccessibili tutte le finestre che davano sul loro comizio. Ultima nota. Sempre dal racconto che mi è stato fatto gli squadristi sono entrati in Bct gridando: ‘Questo è un covo di antifascisti’. Si attacca un luogo aperto e vivo, luogo della cultura, della partecipazione, del dialogo, presidio democratico della città. Certe azioni vanno condannate e non vanno più permesse”.
SEL In un comunicato Sinistra Ecologia e Libertà scrive: “Il Circolo SEL Terni condanna con forza i gravi eventi avvenuti ieri pomeriggio, quando, prima del comizio indetto dal partito neofascista CasaPound a Piazza Solferino, un gruppo di militanti, spalleggiati da elementi giunti per l’occasione da Roma, che nonostante il dispiegamento di forze dell’ordine è entrato nella Biblioteca Comunale, e con una vera e propria aggressione squadrista ha aggredito e spintonato violentemente un giovane studente.
Il segretario provinciale, nonché candidato sindaco del movimento fascista a Terni, Piergiorgio Bonomi, è politicamente pieno responsabile di tali fatti, che hanno palesato in modo inequivocabile il vero volto di CPI.
L’antifascismo non è, come vorrebbe qualcuno, un residuo di un passato ormai trascorso, ma è il presidio della democrazia nei confronti di movimenti dalle aperte finalità autoritarie, connotati da una pratica politica di squadrismo violento (a Terni come in tutta Italia), che costituisce il nucleo stesso del fascismo, e che nel grave periodo di crisi economica di questi anni cercano di incrementare il proprio consenso attraverso, come sta avvenendo a Terni, una retorica xenofoba che istiga alla guerra tra poveri.
La presenza di CasaPound a Terni (che gode di evidenti buoni agganci “in alto”, visti anche i notevoli mezzi economici di cui hanno disponibilità e fanno mostra) è un problema innanzitutto di carattere politico, ma che sta inoltre rapidamente diventando di ordine pubblico, con le ripetute provocazioni dei quali si rendono protagonisti (ricordiamo a febbraio la marcia fascista indetta nel pieno dei giorni di festa di San Valentino). Dopo l’aggressione di ieri pomeriggio, abbiamo invano richiesto immediatamente al vicario del Questore, presente in piazza, che fosse sospesa la manifestazione elettorale sfociata in atti di violenza.
Auspichiamo che vengano immediatamente avviate le indagini e presi provvedimenti giudiziari nei confronti dei responsabili dell’aggressione di ieri pomeriggio. Resta in ogni caso l’assoluta gravità di quanto avvenuto, ancora di più in quanto è successo all’interno dello spazio pubblico della Biblioteca Comunale. Terni, che già deve sopportare la presenza e la provocatoria partecipazione alle elezioni di un partito e di un candidato sindaco dagli obiettivi e dai metodi apertamente antidemocratici, ha dovuto subire prima la militarizzazione del proprio centro storico, quindi addirittura il vittimismo di Bonomi e dei suoi sodali, per la presenza nei pressi di Piazza Solferino del numeroso e pacifico presidio democratico riunitosi spontaneamente quando si è diffusa la notizia dell’aggressione.
Chiediamo che venga immediatamente una ferma condanna dell’avvenuto da parte di tutti i partecipanti alle prossime elezioni del 25 maggio, non sono ammissibili posizioni “terze”: la migliore risposta alla violenza fascista di CasaPound, come è avvenuto ieri, verrà proprio da esse e dalla cittadinanza, che dimostreranno l’estraneità rispetto a Terni dei portatori di ideologie di discriminazione, violenza e sopraffazione”.
PRC Il candidato a sindaco di Terni per il Prc, Lorenzo Carletti, in una nota scrive: “Ieri pomeriggio a Terni è stata scritta la peggior pagina di una campagna elettorale mai come quest’anno priva di contenuti; il pestaggio selvaggio di un ragazzo da parte di una squadraccia di picchiatori all’interno dei locali della biblioteca comunale non è stato sufficiente, per le autorità locali e per il Sindaco, per impedire lo svolgimento del comizio che quella stessa squadraccia presenziava.
Lo sdegno e la risposta spontanea della città non si sono fatte attendere; inaudita l’aggressione, scandaloso il mancato annullamento del comizio, inaccettabile l’indifferenza delle istituzioni. È ormai evidente come questo clima sia la conseguenza di un lungo processo di revisione della memoria nazionale, arrivato non solo al punto di ammettere le forze neofasciste nell’arco politico e di concedergli piazze e strade per comizi e cortei, ma addirittura di derubricare fatti come quelli di ieri a mera cronaca, quasi si trattasse di una questione di scontro tra bande. Con l’inevitabile deduzione nella mente dei benpensanti, ovvero l’imputazione delle violenze ad un “eccesso di democrazia” (sic!) a cui è necessario porre rimedio con l’autorità statale, quella stessa autorità assente nel resto della vita sociale di ognuno di noi.
C’è un collegamento sottile fra la riabilitazione dei fascisti e le politiche neoliberiste perpetrate dalle classi politiche al governo del Paese, che nella percezione dell’uomo comune hanno ridotto l’intervento pubblico al sempre più esclusivo ruolo repressivo attribuito alle forze dell’ordine.
I fascisti in sostanza fanno comodo: fanno comodo per la solita vecchia logica degli opposti estremismi, antidoto alla crescita del conflitto sociale e strumento di riconduzione del cosiddetto ceto medio nell’alveo del moderatismo; fanno comodo nell’offrire occasioni per la persecuzione civile e penale dei movimenti realmente conflittuali sul terreno del lavoro, dell’ambiente, dei diritti, dei beni comuni; fanno comodo per impedire lo sviluppo di una reale discussione politica sul profilo di governo del territorio, ormai in preda ad un processo di deindustrializzazione e di regresso di cui i manovratori politici ed economici, ben attenti a negare anche l’evidenza, sono pienamente consapevoli.
Questi in ultimo sono i massimi beneficiari dei picchiatori fascisti.
Ieri, nell’unirci alla mobilitazione antifascista, abbiamo sospeso l’iniziativa sull’industria ternana; successivamente abbiamo comunque svolto un’assemblea nel nostro gazebo in piazza, per la quale ringrazio per i rispettivi contributi Giorgio Cremaschi ed Alessandro Favilli, unitisi a noi nel denunciare lo stato di emergenza in cui è precipitato il nostro territorio, dove a breve i veri padroni del vapore faranno sentire il proprio volere, tenuto per ora nascosto per non danneggiare le classi politiche delle coalizioni di centrodestra e di centrosinistra su cui si punta per gestire il prossimo dramma occupazionale.
Recessione e repressione vanno di pari passo, come i neofascisti ed i neoliberisti di ogni salsa e colore politico, dal Partito Democratico ed il “suo” centrosinistra a Forza Italia e tutti gli altri “diversamente berlusconiani”. A tutto questo c’è solo un’alternativa, quella di un ben diverso intervento pubblico, basato sulla salvaguardia dell’industria di base nazionale, dalla siderurgia alla chimica, e la sottrazione dei lavoratori ai ricatti delle multinazionali: un’alternativa che continueremo a rivendicare nell’interesse di chi sta pagando il prezzo più alto della crisi, di chi vuole e rivendica un’altra città”.
CSA CIMARELLI In una nota il centro sociale Germinal Cimarelli, poco dopo i fatti avvenuti venerdì pomeriggio, ha scritto: “CasaPound ha palesato la sua vera natura. Poco prima del comizio tenuto dal candidato sindaco Piergiorgio Bonomi, spalleggiato dal vice-presidente nazionale Simone Di Stefano, circa venti picchiatori hanno condotto un’azione squadrista all’interno della biblioteca comunale.
I fascisti, fatto il loro ingresso all’interno dell’edificio, hanno aggredito tre giovani (fra cui due donne), prima di essere allontanati dal personale della biblioteca. E’ chiaro, quindi,che il numero degli aggrediti poteva essere anche maggiore. Di fronte a quanto accaduto riteniamo doveroso esprimere alcune perplessità: come è possibile che tre giovani vengano aggrediti senza motivo? Come è possibile che un evento del genere si verifichi all’interno di una struttura pubblica e nello specifico di una biblioteca, luogo deputato all’accrescimento culturale della cittadinanza? Come è possibile che le forze dell’ordine abbiano lasciato passare, attraverso un loro cordone, questo gruppo di picchiatori? Il candidato sindaco Bonomi dov’era in quel momento? Le associazioni che si occupano della gestione della Casa del Combattente ritengono ancora opportuno ospitare all’interno dei propri locali questi individui?
I cittadini pretendono delle risposte, Terni rivendica la sua identità e ripudia ogni forma di fascismo”.