Terni, senatori M5S interrogano ministro su discarica di Papigno: ”Indagare su rischi per la salute”

La discarica di Papigno è una bomba ecologica che da anni minaccia parte del territorio ternano. Nonostante sia riconosciuta come Sito di Interesse Nazionale (SIN) e da 12 anni siano stati stanziati 8 milioni di euro per metterla in sicurezza, non è mai stata bonificata. Sulla pericolosa situazione, giovedì scorso il senatore del Movimento 5 Stelle, Stefano Lucidi, ha effettuato un’interrogazione parlamentare.

Il SIN ricopre un’area particolarmente estesa, di circa 655 ettari (pari a 655 campi da calcio), contaminata da calciocianamide, amianto in stato polvirulento, metalli pesanti e idrocarburi, eredità dello stabilimento elettrochimico che è stato attivo dagli inizi del ‘900 fino al 1973. La discarica si trova a pochi metri di distanza da un campetto da calcio ed è accessibile a chiunque (bambini compresi) poiché i cancelli sono aperti e le recinzioni discontinue e rotte in più punti. La guaina protettiva di plastica adottata per contenere la dispersione nell’aria delle polveri pericolose, è rovinata.

Nell’atto di Lucidi, coofirmato da altri 15 senatori del M5S, “si porta all’attenzione del ministero dell’Ambiente la grave emergenza ambientale del sito di Papigno e in generale della bonifica del Sito di Interesse Nazionale Terni-Papigno. In particolar modo la situazione di insicurezza e di degrado in cui versa la discarica di Papigno, più volte denunciata da cittadini, associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Pro Natura, Wwf, Tam/Cai, Mountain Wilderness, Associazione Mediterranea per la natura) e comitati territoriali (Don Chisciotte e Gruppo ricerca Papigno Pesche)”. Lo rende noto il Movimento 5 Stelle di Terni che recentemente ha pubblicato un video a riprova delle gravi condizioni in cui si trova la discarica:

Nell’interrogazione rivolta al ministro dell’Ambiente, i senatori del Movimento 5 Stelle chiedono di “indagare sulla motivazione per cui il sito ancora non sia stato messo in sicurezza e di fornire chiarimenti sullo stato del monitoraggio, sui risultati delle analisi e sulla effettiva presenza degli inquinanti in una zona ad elevata attrazione turistica”. L’interrogazione prosegue con la richiesta al ministro di “una puntuale spiegazione sui reali rischi per salute pubblica e su quali siano state le procedure di sicurezza, di conseguenza, previste per la popolazione e l’ambiente in relazione al livello di pericolosità del sito”.

I senatori chiedono di far luce anche sull’operato dell’Amministrazione comunale, su quanto abbia speso e su quanto rimanga ancora da spendere dopo oltre 12 anni dallo stanziamento di fondi statali. E viene chiesta la massima trasparenza: “la pubblicazione dei procedimenti amministrativi espletati in passato (negli ultimi 12 anni) che hanno riguardato il SIN, una richiesta di costituzione di una banca dati informatizzata (cosi come prevede il dlgs 152/2006 e smi) istituita presso il Comune. Banca dati collegata ad un sistema informativo territoriale, attraverso la quale le amministrazioni coinvolte, gratuitamente, riversino dati (quali analisi di rischi, note, carte di monitoraggio, mappe di rappresentazione della contaminazione, verbali conferenze servizi ecc) che, costantemente, terranno informata la cittadinanza sullo stato delle bonifiche”.

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