Terni, sicurezza, Trappolino: ”No a speculazioni”, Lucidi: ”Città allo sbando”
TRAPPOLINO La nota del segretario provinciale del Pd Terni, Carlo Emanuele Trappolino: “I tre fatti di sangue accaduti a Terni nel giro di cento giorni, sebbene caratterizzati dal fattore occasionalità, hanno un unico denominatore comune: la presenza sul territorio di soggetti pericolosi.
Ha però ragione il procuratore capo Martellino quando afferma che siamo di fronte ad un fatto strano, ossia che nonostante i reati siano diminuiti, nella stessa proporzione l’insicurezza dei cittadini è aumentata.
Nessuna telecamera come nessun rinnovato allarmismo risolve di per sé un problema che esiste, ma ha due soli livelli di discussione: nazionale ed europeo. Rispettivamente dispositivi legislativi che disciplinino meglio la prevenzione dei reati e gli strumenti di espulsione e controllo del territorio verso quanti hanno precedenti penali ed il loro allontanamento per ragioni di pubblica sicurezza.
I Sindaci non possono, allo stato attuale del contesto normativo e delle risorse con le quali operano, fare fronte da soli alle istanze di sicurezza e di benessere urbano che le comunità locali pongono, a maggior ragione nei nostri territori che sono soggetti (più di altre realtà del Nord Italia che vorremmo ricordare a Salvini nessuno si permette di chiedere di ‘ripulire’ o di sfiduciarne gli amministratori) al fenomeno del pendolarismo criminale messo in atto da soggetti provenienti spesso dalla Capitale che raggiungono la città nella speranza di trovare terreno ‘fertile’ per mettere a segno furti, borseggi e tutta una serie di reati contro il patrimonio.
In questo senso, oltre alle doverosa e sentita vicinanza alla famiglia Moracci, vorremmo come Federazione Provinciale del Partito Democratico ringraziare le Forze dell’Ordine che hanno velocemente arrestato i colpevoli del barbaro atto consumatosi a Terni.
Speculare su di una disgrazia come alcune forze politiche stanno facendo in queste ore è un atteggiamento ignobile che, in modo becero, soffia sulla paura della gente per palesi ragioni di consenso alla vigilia della tornata elettorale regionale e che nulla aiuta nella costruzione di soluzioni per le nostre città, che non smettono di offrire generose risposte di civiltà e solidarietà anche quando sono messe alla prova da episodi tragici”.
LUCIDI Il comunicato del senatore del Movimento 5 Stelle, Stefano Lucidi: “Avevamo già chiesto le dimissioni del sottosegretario Bocci che ad inizio anno aveva avuto l’ardire di dichiarare che Terni è una delle città più sicure d’Italia, ed ora a valle del terzo omicidio a Terni, il gruppo consiliare 5 Stelle chiede giustamente la sfiducia del primo cittadino.
Si fa un gran parlare in città di fatti strani, occasionali, eventi accidentali! Ma nessuno dice le cose come stanno. Terni è una città allo sbando, senza prospettiva. E con un peso politico pari a zero. La città è amministrata dal PD, provincia PD, regione PD, parlamento PD, governo PD, parlamento europeo in cui il partito più votato è il PD. Trappolino chiede leggi? benissimo, alzi il telefono e chiami la Marini e Renzi. E fatele queste leggi.
Invece di sperperare i soldi degli italiani in grandi opere, utilizzate il mandato che vi è stato affidato dai cittadini per rendere le nostre città più sicure. Chi ha tagliato i fondi alla Polizia Statale? gli stessi che oggi stanno dismettendo il corpo forestale. Chi voleva realizzare il grande furto della E45? gli stessi che vogliono chiudere le prefetture.
Caro PD aspettiamo le tue leggi”.
CECCONI Il comunicato del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Marco Cecconi: “Alla fine è stato ottenuto un primo risultato: alla prossima conferenza dei capigruppo (in programma per martedì) il Sindaco ci comunicherà in quale seduta del consiglio (comunque entro maggio) presenterà all’aula quel “pacchetto-sicurezza” che si era impegnato a predisporre entro 30 giorni dall’approvazione (23 marzo) dell’atto di indirizzo unitario votato dopo l’omicidio-Raggi.
È il risultato di un mio intervento in apertura della seduta di giovedì, dedicata al bilancio consuntivo 2014, con il quale ho chiesto espressamente al sindaco di dare subito una risposta: che finalmente è arrivata.
Noi non siamo – non lo siamo mai stati e non inizieremo certamente adesso – tra quanti speculano sulle circostanze: prova ne sia il fatto che, quando noi abbiamo sollevato la questione-sicurezza in questa consiliatura (ottobre 2014) non era stato ucciso nessuno:e forse è per questo che le nostre iniziative sono state ignorate o affossate con spocchioso disinteresse, soprattutto da parte del PD. Non era ancora stato ucciso nessuno: e, non a caso, siamo stati a lungo, oltre che i primi, anche gli unici.
Adesso, dopo l’omicidio di Gabelletta, non abbiamo alcuna intenzione di unirci al coro xenofobo di qualcuno: anche perché gli autori dei fatti criminosi di questi giorni sono europei… E non abbiamo neanche alcuna intenzione di unirci al coro di chi se la prende con l’Amministrazione comunale: alla quale è onestamente impossibile attribuire responsabilità in ordine all’episodio specifico, che (tra l’altro) ha fatto registrare la presenza in loco e il tempestivo intervento delle forze dell’ordine.
Noi vogliamo semplicemente fare nostre le parole che il Vescovo ha pronunciato proprio in queste ore: “Terni chiede sicurezza. È necessario che tutti si adoperino, CIASCUNO SECONDO LE PROPRIE COMPETENZE”.
Dieci giorni fa (e siamo stati gli unici!) abbiamo ricordato con un’interrogazione presentata in quest’aula l’imminente scadenza del termine entro il quale il ‘pacchetto-sicurezza’ sarebbe dovuto arrivare in consiglio. Nessuno ci ha risposto. Il termine è scaduto. Mercoledì, dopo l’omicidio di Gabelletta, il sindaco è andato in Prefettura (così abbiamo letto) a sostenere che l’Amministrazione sta facendo la sua parte per dare attuazione agli impegni assunti con la firma del “Patto per la sicurezza”. Ma la città non sa di che cosa si tratta…
Piuttosto che giocare al tanto peggio tanto meglio, confidiamo ancora sul fatto che si mantengano gli impegni presi e a maggio si possa dare davvero il via libera a misure concrete da parte dell’Amministrazione, per quanto di sua competenza.
BARTOLINI Il comunicato del presidente dell’associazione Anziani e immigrati per l’integrazione, Mario Andrea Bartolini: “Il gravissimo episodio della rapina e della barbara uccisione di un pensionato da parte di tre delinquenti di nazionalità rumena, che si verifica dopo l’altro altrettanto grave episodio che ha portato all’assassinio di David Raggi deve indurci tutti ad alcune serie e ponderate riflessioni.
Per quanto mi riguarda, come persona e nondimeno come Presidente dell’Associazione Anziani e immigrati per l’integrazione mi sento di indicare le seguenti:
1. Non si deve continuare a ritenere la situazione di Terni tranquilla, sottovalutando così la gravità e pericolosità di una situazione, che si va configurando come una vera e propria emergenza sociale, rispetto alla quale occorre adattare provvedimenti molto più efficaci di quelli attuali;
2. Senza nulla togliere all’efficacia di quelli locali, va detto che i provvedimenti decisivi vanno assunti a livello nazionale e tra questi quelli che sembrano essere i più urgenti e indispensabili sono: regolare i flussi migratori oggi lasciati nelle mani degli affaristi e sopportati in misura non più sostenibile dalla realtà italiana; modificare la Legislazione italiana che, i fatti testimoniano quanto sia inadeguata e inapplicata rispetto alla gravità del momento; assicurare la certezza della pena che oggi manca in misura e modi preoccupanti;aumentare e qualificare la vigilanza dello Stato soprattutto rispetto alle situazioni più a rischio;
3. Evitare il pericolo di attenuare l’impegno volto a favorire la soluzione dei problemi degli immigrati e delle loro famiglie ed a portare avanti il processo di integrazione fra i popoli, perché questo la darebbe vinta ai delinquenti e ai loro mandanti e impedirebbe una soluzione positiva di uno dei problemi fondamentali della società moderna;
4. Le diverse Comunità Nazionali presenti a Terni che nella grande maggioranza dei suoi componenti sono qui per lavorare e vivere onestamente, debbono farsi all’avanguardia nella lotta comune che deve vedere insieme immigrati e italiani, contro tutti gli atti di delinquenza compiuti da cittadini stranieri. Questo comportamento è indispensabile e come tale deve essere chiaro per tutti, per evitare che in questa spirale di violenza e malaffare siano coinvolti tutti e perché alla lotta contro i colpevoli si deve unire quella altrettanto decisiva e consapevole in difesa degli onesti e per evitare il formarsi di una situazione che risulterebbe estremamente pericolosa sia per gli italiani che per le Comunità Nazionali che oggi sono presenti nel nostro Paese.
L’ Associazione Anziani e immigrati per l’integrazione, mentre assume queste posizioni e l’impegno unanime a sostenerle, esprime, tramite me, piena solidarietà alla famiglia della vittima del brutale omicidio”.