Terni, sindaco lancia un patto per lo sviluppo. Pd: ”Convergenza di pubblico e privato”
Patto per lo sviluppo. Per il sindaco Leopoldo Di Girolamo “è necessario lavorare a un ‘Patto per lo sviluppo’ che si muova su due direttrici: la prima, un tavolo di confronto con il mondo economico e sociale della città, in un’ottica di nuova dimensione pubblica e di reindustrializzazione (nel solco della legge 134/12 e DM attuativo del 31 gennaio 2013, combinati alla nuova programmazione comunitaria 2014 – 2020). La seconda, un impegno nel favorire tutte quelle iniziative private che abbiano come finalità l’attrazione d’investimenti e la creazione di nuove attività imprenditoriali”.
“Il confronto con i rappresentanti dell’impresa e del mondo del lavoro, organizzato dal PD – aggiunge il primo cittadino – rappresenta un contributo non rituale alla soluzione del tema centrale che affligge il nostro Paese, ma anche l’Umbria e Terni; ossia uscire dalla crisi e agganciare la crescita per far riprendere l’occupazione, visti i drammatici dati soprattutto di quella giovanile, ma non solo”. Di Girolamo ha concluso ribadendo che è fondamentale “fare, in sostanza, quello che si cerca di fare in tutti i Paesi, europei e non, nella convinzione che, nella società attuale, alla politica e quindi anche alle Istituzioni, compete il ruolo di creare un contesto adeguato per fare esprimere al meglio chi decide d’investire e rischiare del suo”.
La posizione del Partito Democratico di Terni:
Da ormai troppo tempo tutti parlano di crisi economica. Ogni giorno da anni i dati ufficiali ci rivelano una situazione drammatica ormai giunta al parossismo. Come Partito Democratico, crediamo che sia giunto il momento di non limitarci a leggere i dati e a fare dichiarazioni, ma di trovare le soluzioni possibili per risollevare le sorti del nostro Paese ed in particolare del territorio ternano. Questo il motivo per il quale il nostro Partito ha cominciato da alcuni mesi una riflessione sul tema centrale della crescita e della politica industriale e soprattutto su quali strumenti poter attivare per la reindustrializzazione del Paese. Pensiamo che non siano più sufficienti le dichiarazioni di intenti, le discussioni accademiche, gli impegni formali, poiché la mancanza di lavoro, la crescente povertà e disuguaglianza rischiano di incanalarsi in una disgregazione sociale allarmante e irreversibile.
Non crediamo si tratti di un atteggiamento allarmista, pessimista, o assistenzialista, crediamo piuttosto di sapere e potere leggere la realtà convinti che la questione preminente da risolvere sia quella di migliaia di cittadini e imprenditori che meritano maggior rispetto e speranza. Il nostro Paese ha bisogno di speranza. Terni ha bisogno di speranza. Una speranza che, però, si costruisce con idee, progetti, strumenti.
Nel merito e di fronte agli effetti della crisi economica mondiale che tardano a passare, pensiamo che alla politica competa il dovere di chiedersi qual è il ruolo del “pubblico”, o meglio, quale nuovo ruolo possa e debba riconquistarsi il “pubblico”, in una fase di crescente distacco dei cittadini, senza per questo avere lo sguardo rivolto all’indietro o, allo stesso tempo, considerare tale ruolo definitivamente superato, come se limitante o peggio ancora dannoso, in un’ottica di obiettivi di crescita e scelta di strumentazioni già esistenti da poter mettere in campo.
Siamo convinti che la partita si possa vincere solo con la collaborazione e la sinergia di tutte le forze sociali, di tutti gli attori del mercato locale, unendo idee, competenze ed esperienze differenti avendo come obiettivo comune quello di difendere l’assetto economico e sociale esistente, ma anche quello di fornire al nostro territorio un ampio respiro nazionale ed europeo. Per questo motivo il Partito Democratico ha offerto con il convegno del 10 gennaio voluto fortemente dal Senatore Rossi, una dimostrazione di grande apertura ad un dibattito serio e profondo con le forze sociali.
Già nell’ambito dell’assemblea comunale convocata il 9 dicembre scorso, avevamo espresso la nostra disponibilità nella opportunità di avvalersi di tutti gli strumenti nazionali già esistenti per finanziare progetti e azioni da intraprendere, avendo il territorio ternano, a nostro parere, le caratteristiche di un’area dove la crisi ha cominciato ad avere un risvolto pesante sulla politica locale e nazionale, come confermano gli ultimi dati sull’andamento economico della provincia della Camera di Commercio, dai quali si evince che nel primo semestre del 2013, hanno chiuso l’attività oltre 800 aziende attestando il numero delle imprese poco sopra le 19.000 unità, inoltre: l’aumento di ore di cig straordinaria e di mobilità, la situazione drammatica dell’edilizia e del commercio, l’incerta situazione delle Acciaierie e il polo chimico da riprogettare, la sempre più forte precarietà del lavoro, i dati allarmanti sulla disoccupazione e tutta la rete di medie e piccole imprese che, anche per le difficoltà di quelle più grandi, sono in grave affanno.
Nell’ambito del suddetto quadro economico possono essere declinati sul nostro territorio assi d’intervento intorno ai quali misurare la discussione ed orientare le scelte di politica industriale in una logica d’interventi selettivi e non certo di “assistenzialismo vecchia maniera”. Per questo motivo, ricerca, innovazione ma anche internazionalizzazione rappresentano l’asse strategico intorno a cui orientare le scelte, in un’ottica di ricerca di competenze ed esperienze su cui basare l’individuazione e la ricerca di nuovi “motori dello sviluppo”.
Per l’Umbria e per Terni tutto ciò è rappresentato, innanzitutto, da una rinnovata intesa frutto della convergenza di Istituzioni, imprese e forze sociali attorno ad una visione condivisa del futuro e dello sviluppo dell’area su pochi e chiari obiettivi da concordare insieme, evitando allineamenti poco utili e concentrandoci solo sugli interessi dei cittadini. Il nucleo essenziale dal quale partire sono contenuti di progettualità, che rispondano ai fabbisogni dell’area e che definiscano le azioni da intraprendere ognuno per il suo ruolo, che sia politico, imprenditoriale, istituzionale.
Accogliamo con grande piacere l’entusiasmo di Confindustria nell’impegno preso da parte degli imprenditori di investire in progetti e su una politica industriale non solo locale ma anche sovranazionale, guardando anche alle buone prassi dei Paese europei più virtuosi. Siamo anche noi convinti che sia necessaria una trasformazione della situazione vigente, che sia all’insegna della buona imprenditorialità, sviluppando la capacità imprenditoriale nel nostro territorio, tutelando il lavoro e creando buona occupazione. La nostra idea è quella di creare le condizioni per un impegno unanime nell’assunzione di responsabilità professionale ed etica ed ognuno nel ruolo che gli compete per passare dalle ipotesi, alla scelta dei vari strumenti da poter utilizzare, alla elaborazione di programmi di intervento e alla loro imminente realizzazione, poiché le dichiarazioni verbali non sono più sufficienti e le persone hanno bisogno di avere un futuro più sicuro e più sereno.
La nostra idea è che debba risolversi necessariamente la conservazione di poteri e privilegi, la divaricazione tra ricchi e poveri, la necessità di attuare riforme vere e profonde per facilitare la creazione di nuove imprese e tutelare le esistenti. Convinti che nonostante la grave crisi che stiamo affrontando il nostro territorio abbia tenuto l’assetto sociale nel modo migliore consentito, condividiamo pienamente la proposta del Sindaco di aprire un Patto per lo Sviluppo della Conca Ternana, comprendendo quindi anche Narni e Sangemini, attivando un confronto forte in città, con il Comune disponibile a mettere a disposizione tutti gli strumenti per traguardare il futuro, nella idea e consapevolezza che non esiste alcun conflitto o incompatibilità tra l’utilizzazione concomitante di strumenti pubblici e risorse endogene della classe imprenditoriale.