Terni, spaccio in piazza Solferino: arrestato straniero trovato con mezzo chilo di droga

Da diverse settimane la questura di Terni ha intensificato i controlli in piazza Solferino (chiamata anche piazza dei Bambini e delle bambine) poiché divenuto uno dei principali luoghi di spaccio di droga della città. Nel corso di questi controlli, nei giorni scorsi la polizia ha denunciato due spacciatori stranieri, un nigeriano e un marocchino. Ieri sera sono invece scattate le manette ai polsi di un profugo proveniente dall’Africa centrale.

La questura di Terni spiega che piazza Solferino “è da tempo oggetto di raduno di spacciatori extracomunitari che approfittano della presenza di molti giovani frequentatori di locali notturni e delle difficoltà logistiche che incontrano le forze dell’ordine per raggiungerla, per rifornire di stupefacenti saltuari acquirenti”. E’ per questo che gli agenti in servizio ieri sera hanno deciso di controllare un uomo che, in sella ad una bici, sembrava tenere un comportamento sospetto.

Quando i poliziotti si sono avvicinati, l’uomo ha tentato la fuga ma è stato bloccato e identificato: 36enne cittadino della Repubblica del Ciad, disoccupato e in Italia con un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Lo straniero ha anche provato a disfarsi di un involucro contenente un grammo di marijuana “confezionato per essere ceduto” che è però stato recuperato dagli agenti. A quel punto è scattata una perquisizione nell’abitazione dove lo straniero è attualmente residente. Qui sono stati trovati altri due involucri di marijuana: uno più piccolo nascosto all’interno di un pacchetto di gomme da masticare (23,8 grammi) ed uno ben più grande, contenente 500 grammi di marijuana, nascosto fra il sacchetto della spazzatura ed il contenitore in plastica che lo contiene.

In casa dell’africano c’era anche un bilancino di precisione – secondo gli agenti – utilizzato per preparare le dosi ed anche numerosi incarti in cellophane già predisposti per il confezionamento della marijuana. Infine c’erano soldi in contati: una somma di 2400 euro in banconote di vario taglio, secondo la questura il “frutto di qualche giorno di illecita attività in considerazione che l’uomo non svolge nessuna lecita attività lavorativa”.

L’uomo è ora nelle celle di sicurezza della questura in attesa del processo per direttissima.

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