Terni, stati generali per l’Unione Civica: “Proposte, non solo proteste”. Petigliani coordinatore
Dopo la presentazione alla stampa, l’Unione Civica si è presentata ieri alla cittadinanza con gli stati generali svoltisi all’Hotel Garden. Anfitrione dell’incontro pubblico il neo nominato coordinatore Gianluca Petigliani. Sono intervenuti i quattro rappresentanti delle civiche unite: Massimo D’Antonio (Terni Dinamica), Giovanni Ceccotti (Progetto Terni), Leo Venturi (Terni Oltre), Gianni Marcorelli (Il Giacinto).
Molte le tematiche all’ordine del giorno: disoccupazione, rilancio della città, fine del regionalismo, vere politiche di sviluppo che rimettano al centro Terni, a partire da quell’Ast per la quale l’Unione Civica per Terni ha raccolto firme perchè venga nominata “sito di interesse strategico nazionale”. Concetti sui quali in parte i rappresentanti avevano già insistito nella conferenza stampa, ma non è mancato qualche accento particolare: “Basta con la fratellanza, con questa visione ottocentesca della politica a cui ci ha abituati il sindaco Di Girolamo – ha spiegato D’Antonio – anche perché nel caso noi siamo Abele, mai Caino. Questa città aveva risorse economiche e umane importanti, ma è stata lentamente depauperata di tutto. Il fatto che Perugia abbia 170mila abitanti contro i 126mila degli anni 70 e Terni sempre 110mila è emblematico”.
Sul tema disoccupazione Ceccotti ha sottolineato soprattutto “l’assenza di una strategia mirata a proteggere i posti di lavoro. Il fatto che questa amministrazione manchi di un assessorato allo sviluppo economico la dice lunga” mentre Gianni Marcorelli, alla prima uscita ufficiale col movimento, ha messo sul piatto una questione di vecchia data ma sempre attuale: “Sono anni che si parla di costruire un palazzetto dello sport – dice – ma nessuno fa niente, nessuno dice niente. Senza palasport abbiamo dovuto dividere le squadre in giro per
Leo Venturi, già da tempo attivo con Terni Oltre, prima all’opposizione e poi quest’anno inizialmente a sostegno del sindaco ha di nuovo puntato il dito sulla “incapacità dell’amministrazione di rispondere anche all’ordinario. Quando abbiamo sostenuto Di Girolamo – spiega – lo abbiamo fatto scegliendo il meno peggio e quando succede questo è drammatico. Questa città che diventata l’ultimo carro in tutto, perché la regione ha interesse che rimanga così. E a noi questo non sta bene”.
Successivamente, è stato lasciato spazio agli interventi del pubblico, che hanno lanciato ulteriori tematiche di confronto: “Non siamo d’accordo con ciò che sta facendo questa amministrazione – conclude Petigliani – ma pensiamo che protestare soltanto, come fanno alcuni, non serva a niente. Vogliamo essere propositivi ed abbiamo già molti progetti sul tavolo, sui quali cominceremo a lavorare”.