Terni, stop inceneritore, società risponde: “Tutto regolare, emissioni entro i limiti. 13 posti a rischio”
“Terni Biomassa – è scritto nel comunicato – ogni tre mesi, come da prescrizioni autorizzative, svolge autocontrolli accurati presso laboratori certificati Accredia sui seguenti parametri: metalli (cadmio, tallio, mercurio, antimonio, arsenico, piombo, cromo, cobalto, rame, manganese, nichel, vanadio) e relativi composti, Ipa, diossine e furani. I risultati dei controlli entro i limiti vengono inviati puntualmente alla Regione e ad Arpa diventando informazione pubblica e fruibile attraverso il sito Arpa”.
La società sostiene poi di non conoscere, allo stato attuale, le modalità con cui Arpa ha svolto i controlli e di non avere “evidenza formale dei risultati”. “In questi giorni, in ottica di totale collaborazione, volta a salvaguardare la salute pubblica, l’attività lavorativa e la vita di 13 famiglie – continua la nota – stiamo cercando in tutti i modi un confronto con le istituzioni di riferimento, in particolare sindaco, Provincia/Regione e Arpa. Siamo fermamente convinti che attraverso dialogo e confronto tecnico con tutte le parti coinvolte, anche grazie all’ausilio di un soggetto terzo atto alla rilevazione dei dati, si potranno sanare eventuali anomalie e ci auspichiamo per il bene di tutti che questo possa avvenire il prima possibile”.
La società sottolinea infine di essere “ormai da due anni siamo in attesa di ottenere l’autorizzazione integrata ambientale (Aia) che con le sue prescrizioni avrebbe garantito da tempo tutto quanto necessario alla sicurezza dei cittadini (compreso il campionamento in continuo delle diossine) e l’inserimento dei dati sempre aggiornati nei totem distribuiti in città. Appena ottenuta l’Aia – conclude la nota – Terni Biomassa potrà confermare il suo impegno e la sua volontà di effettuare nuovi investimenti, già ad oggi molto onerosi, per migliorare ulteriormente le performance ambientali dell’impianto”.