Terni, Todini: ”Ecco come cambierò la città: via la Ztl, arriva il parco urbano diffuso”
PARCO URBANO DIFFUSO Todini spiega così la proposta del Cammello: “Partiamo subito da un esempio concreto che, seppur con qualche miglioria e adeguamento, rende bene l’idea di ciò che vorremmo fare. L’area verde sotto alla Passeggiata è un parco attraversato da una pista ciclabile. Il ‘parco urbano diffuso’ del centro cittadino che prevediamo di realizzare, appunto, in sostituzione della Ztl muove da questo esempio. Da via Primo Maggio fino grossomodo a Piazza Europa buttiamo via l’asfalto per creare una nuova ambientazione verde, attrezzata con vialetti di collegamento pedonali, giochi, spazi per piccoli eventi. Un’area verde diffusa attraversata da due ‘strade carrabili’ in grado di collegare gli attuali punti cardinali della Ztl”.
NESSUNA SOSTA IN CENTRO “Queste due ‘strade carrabili’ – prosegue Todini – saranno percorribili senza alcun permesso di transito. I residenti, quindi, non dovranno più pagare gabelle all’USI. Ma attenzione: si avrà solo la possibilità di transitare e non di sostare (a meno che non si abbia in disponibilità un garage o non si sia titolari di un permesso per disabili, il cui rilascio sarà completamente riorganizzato). E il transito avverrà a velocità ridotta, max 30 chilometri orari controllati elettronicamente con i sistemi attuali eventualmente da riconvertire”.
Todini specifica chiaramente di non voler più vedere nessuna auto in sosta in tutto il centro storico: “Via Primo maggio e le vie adiacenti, proprio per la presenza della Ztl sono delle vie cittadine che sono state private di senso perché originariamente erano state pensate per un traffico veicolare intenso e quindi progettate con i marciapiedi ridotti. Ora con poco traffico sono diventate dei parcheggi per i residenti e per i commercianti. Le auto in sosta sono degli oggetti ingombranti e inutili (le auto sono state progettate per camminare e non per sostare). Le 500 auto (500 sono i posti auto complessivi) parcheggiate tutto il giorno nelle vie del centro lo deturpano inutilmente. Non sono neanche funzionali ai residenti che per trovare un parcheggio devono girare più volte intorno agli isolati senza riuscire a disfarsene. Poi, se fortunati, lo trovano molto distante”.
LA CASA DELLE AUTO Prosegue Todini: “L’auto sotto casa è un’abitudine più che una necessità. Senza auto la città avrebbe molto più spazio per il verde e per le persone. Mediamente un’auto in sosta occupa 10 mq. Quindi 500 auto occupano 5000 mq. Libereremo il centro cittadino dalle macchine realizzando ‘La Casa delle Auto’ un autosilo in zona centrale così che quei residenti che non hanno la disponibilità di un garage potranno comunque avere un posto auto assegnato in un raggio approssimativo di circa 500 metri dalla loro abitazione”.
IN CONCLUSIONE In conclusione Todini afferma: “Questa è la nostra idea progettuale, che rientra in un disegno più complessivo volto a far rinascere la città utilizzando le diverse leve a disposizione (movida, turismo, teatro comunale, ecc.). Non è un progetto di dettaglio. Quello lo faremo coinvolgendo i cittadini e avvalendoci di professionisti attraverso bandi pubblici. Per ora proviamo a lanciare un’idea che risponde a degli obiettivi che vorremmo raggiungere: eliminare le auto in sosta da centro; limitare il transito all’indispensabile; togliere l’asfalto e sostituirlo il più possibile con il verde; creare dei percorsi prevalentemente ciclabili non rettilinei a carreggiata ridotta utilizzabili anche saltuariamente da autoveicoli (possibilmente elettrici) a velocità ridottissima; diminuire l’inquinamento (anche quello visivo); realizzare un centro città riservato alle persone; favorire una mobilità dolce incentivando servizi di trasporto a trazione umana (con mezzi a pedalata assistita)”.
Infine una replica a chi lo sta criticando: “Se la vecchia politica, ancora oggi priva di contenuti, continua a usare sberleffi e demagogia per incantare come sempre i cittadini-elettori, noi del Cammello vogliamo invece affermare concretezza e progettualità e anziché rispondere agli starnazzi preferiamo spiegare meglio come intendiamo cambiare la città”.