Terni, torna il Festival Internazionale della Creazione Contemporanea
A scandire il ritmo di questa ottava edizione saranno le poesie di John Giorno, ospite d’eccezione di questa edizione, poeta simbolo della beat generation. Saranno i suoi versi, reinterpretati dal collettivo della danza contemporanea italiana Kinkaleri, ad accompagnarci durante tutto il festival con una performance finale il 29 settembre.
TERNI FESTIVAL E LA PERFORMANCE COME ATTO POLITICO – Dalla scorsa edizione grande spazio continuano ad avere le proposte artistiche più radicali, provocatorie, coinvolgenti, dei veri e propri atti politici, vuole essere un punto di partenza per una riflessione sul ruolo e la responsabilità dell’arte e dell’individuo nel momento di costruzione della scena politica del futuro, tra crollo delle vecchie ideologie e nascita di nuovi sistemi. Tra i gruppi che lavoreranno maggiormente in questa direzione:
MOTUS con NELLA TEMPESTA
Nella performance, “La tempesta” di Shakespeare viene “sbranata” con irriverenza per andare a fondo nell’istanza che esonda da tutti i personaggi: il desiderio di libertà. La “temporaneità” dell’evento scenico viene utilizzata per creare una Zona Altra dando origine una sorta di Istant Community dove anche la comunità-pubblico ha un ruolo attivo e determinante. In quanto “animali politici” in scena si dà vita ad un’esperienza di riappropriazione, sia degli spazi, sia dell’esperienza in sé, sempre immersi “nella tempesta” dove non si inscena un mondo che finisce, ma un mondo che comincia.
THEATRE REPLACEMENT con WINNERS AND LOSERS
Per la prima volta in Italia. Due uomini in scena seduti ad un tavolo. “Winners and losers” è un dibattito, nato come un gioco, su ciò che i due considerano vincente e perdente, “winners and losers” appunto. Da Tom Cruise al forno a microonde, dai loro padri alla foresta pluviale, si parla di svariati argomenti, persone, luoghi, cose. Fino a che il gioco degenera e la discussione diviene molto personale. Al centro ora ci sono le storie individuali e familiari dei due uomini. E siccome uno è il prodotto della classe economica privilegiata mentre l’altro non lo è, la competizione molto presto si fa estremamente pesante.
RABIH MROUE con PIXELATED REVOLUTION
“Pixelated Revolution” nasce con l’intento di condurre uno studio sul ruolo dei cellulari nelle proteste dei primi mesi della rivoluzione in Siria. Si parte dal punto di vista dei siriani che stanno registrando le immagini “qui e ora”, si riflette sulla relazione di quest’atto di documentazione con la morte e si approda a come noi percepiamo queste immagini, come “ora ma altrove”.
MINDGROUP con MAP OF THE WORLD
Per la prima volta in Italia. L’idea che sta dietro “Map of the world” è quella di coinvolgere un gruppo di persone che condividano i propri punti di vista sul mondo e di utilizzare queste opinioni acquisite per manifestare idee, preoccupazioni, conoscenze, speranze, mettendole per iscritto su un pezzo di carta, un pò come facevano i cartografi in passato. E durante questa mappatura, il gruppo si interroga su questioni quali: Come possiamo parlare del nostro mondo? Cosa è importante? Cosa vogliamo? Cosa conosciamo?
DAVID ESPINOSA con MI GRAN OBRA (Un proyecto ambicioso)
Presente quest’anno in prima italiana al 42° Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia.“Mi gran obra – dice l’autore – è quello che farei se avessi un budget illimitato, il teatro più grande al mondo, 300 attori in scena, un’orchestra militare, una rock band, animali, auto e un elicottero. “Mi gran obra”, infatti, è un’utopia. Un progetto ambizioso realizzato in tempo di crisi socio-economica, in cui precarietà e mancanza di mezzi sono all’ordine del giorno. Ed è proprio per affrontare l’assenza di risorse che Espinosa fa di necessità virtù e propone al pubblico questo spettacolo realizzato in scala dove lo spettatore, come un moderno Gulliver, assiste alla scena che si svolge su un palcoscenico grande quanto un tavolino.
PERE FAURA con DIARI D’ACCIONS
Adottando la pratica di sottolineatura dei quotidiani come binario creativo, la performance mette in scena questo processo come manifestazione poetica e coreografica. Un esercizio fisico, poetico e visivo che esplora lo spazio tra linguaggio e azione, tra partitura e esecuzione, tra aspettative iniziali e realizzazione finale, tra linguaggio letterale e metafore performative.
GIANLUCA COSTANTINI con MANGIARE SANDWICH DI REALTÀ
Al Terni Festival arrivano i “Political Comics” di Gianluca Costantini. Costantini sceglie la politica discussa attraverso l’unico mezzo a lui fedele: il segno. Una lotta che al posto di bombe a mano getta disegni, parole, e linee su di un foglio bianco. Una battaglia che non ha paura di conseguenze ma che vuole conseguenze.
TERNI FESTIVAL, LA CITTÀ E LA SUA TRASFORMAZIONE – Anche la città sarà protagonista con la sua dimensione di aggregazione e socializzazione. Il Festival nasce proprio per invadere e abitare la città in modo multidimensionale e innovativo con l’intento di ridefinire, grazie all’intervento artistico, l’identità della città stessa, che affronta una continua e delicata trasformazione identitaria da città della produzione materiale a città della produzione immateriale.
Fra gli interventi capaci di tenere insieme e far dialogare i valori storici e potenziali di alcuni luoghi della città troviamo:
- il progetto itinerante di Cuocolo Bosetti “The Walk”; l’immaginifico intervento urbano di Lotte Van Den Berg “Agoraphobia”, che affronta la questione della previdenza sociale e della solidarietà e che nasce dalla necessità di parlare di queste tematiche, sia dal punto di vista individuale che dal punto di vista della comunità;
- le divertenti incursioni dei Tony Clifton Circus che con “Missione Roosvelt” daranno vita ad un’esperienza urbanistica in cui il pubblico si trasformerà in un piccolo plotone, una gioiosa macchina da guerra, utilizzando una sedia a rotelle, la metafora dello svantaggio attraverso la quale conquistare la città;
- Gloter Viaggi l’itinerario a sorpresa di Katia Giuliani che, attraverso un’allegra agenzia di viaggi, trasformerà i partecipanti in viaggiatori, conducendoli dolcemente verso un’incognita destinazione: un luogo inaspettato, nelle pieghe della città o ai suoi margini, dove non hanno mai osato avventurarsi;
- la riscoperta dello storico Circolo “Il Drago” attraverso la rievocazione dell’Orlando da parte della regista Caterina Poggesi accompagnata da 40 cittadini ternani;
- l’avventura in motocicletta proposta dal regista ternano Marco Austeri in collaborazione con la coreografa Valentina Jalali, Rearwiew Mirror, che condurrà i partecipanti sulla E45 che unisce l’Europa da Sud a Nord.
TERNI FESTIVAL E LA DIMENSIONE INTERNAZIONALE – In questa edizione, il festival partecipa inoltre a due coproduzioni internazionali che vedono coinvolti l’Institute Francais e l’Ambasciata d’Olanda: lo spettacolo “Nos Solitudes”, opera immaginata da Julie Nioche intorno ad un corpo sospeso, e la già citata produzione della versione italiana del capolavoro di Lotte Van Den Berg “Agoraphobia”.
Entrambe le coproduzioni sono rese possibili dal fatto che Terni festival fa parte di una rete di festival italiani appena costituitasi sotto il nome di Finesta Festival e che racchiude i maggiori festival di arti performative che si tengono nel periodo tra agosto e ottobre nella penisola italiana. Nel 2013 il festival ha anche ricevuto, tra i pochissimi soggetti italiani, supporto dalla comunità europea con il progetto di cooperazione internazionale Dance Moves Cities, dal Programma Cultura 2007/2013. Il progetto che coinvolge il festival Homo Novus di Riga in Lettonia e il festival Theatrical Reminiscenses di Cracovia in Polonia, inizierà proprio a Terni con l’audizione per 6 coreografi che si terrà durante il festival il 22 Settembre. Questo progetto dedicato alla danza negli spazi urbani rientra nel più ampio obiettivo del festival di posizionarsi come ambiente privilegiato per le arti del movimento.
In questo percorso si rinnova la collaborazione con il TSU – Teatro Stabile dell’Umbria – sui progetti: La Sagra della Primavera e Paura e delirio a Las Vegas di Cristina Rizzo; Bird’s Eye View e Chroma di Simona Bertozzi e Enrico Picozzi (che, insieme ad un workshop di 2 giorni, sono parte del più ampio progetto “Pneuma”); All! di Kinkaleri che, sia per Pasto Pubblico che per Someone In Hell Loves You, si avvarrà della collaborazione di John Giorno. Quest’anno il festival compie anche un balzo verso l’Asia grazie alla collaborazione con Offucina – Lamama Umbria di Spoleto sul progetto “Yaneura” della compagnia giapponese Rinkogun. La performance, con tocco leggero e black umor, getta uno sguardo indagatore sul fenomeno degli “hikikomori” sempre più diffuso nella società giapponese. Il termine si riferisce ad adolescenti fino ai venti/trent’anni che scelgono di autorecludersi nelle loro camere rifiutando qualsiasi contatto con il mondo esterno.
TERNI FESTIVAL E I GIOVANI TALENTI – Il festival, in partnership con Fontemaggiore, ospita l’ambizioso progetto “Teatri del tempo presente” iniziativa interregionale di promozione dello spettacolo dal vivo finalizzato alla valorizzazione della scena teatrale italiana contemporanea di nuova generazione in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività culturali. Sei dei 10 artisti coinvolti nel progetto presenteranno i propri lavori: l’attesissimo debutto della promettente attrice/regista umbra Carolina Balucani con “L’America Dentro”; il veneto Marco D’Agostin con “Per non svegliare i draghi innamorati”; il piemontese Daniele Ninnarello con “Rock Rose Wow”; gli emiliani-romagnoli Pathosformel con “T.E.R.R.Y.”; i marchigiani Mara Cassiani con “L’uomo perfetto” e 7/8 Chili con Hand Play. Il festival incrocia e ospita alcune iniziative cittadine come Micromondi – manifestazione dedicata ai giovanissimi – la notte bianca Terni ON il giorno 21 settembre e la Notte del ricercatore il 27 settembre in occasione della quale verrà inaugurato il primo Fablab in Umbria.