Terni, torna Ramin Bahrami: 4 luglio recital pianistico all’anfiteatro romano di Carsulae
Bahrami, si è sempre definito un cosmopolita: la sua famiglia è un crogiuolo di nazionalità diverse e fin da piccolo ha coltivato un amore appassionato, struggente e sconfinato per Bach, da quando per la prima volta a cinque anni ascoltò e rimase “folgorato” dall’incisione della “Variazioni Goldberg” di Glenn Gould.
Nonostante una famiglia colta e benestante alle spalle, ha avuto per molti anni una vita tormentata, prima l’esilio dall’Iran, poi l’uccisione nelle carceri iraniane di suo padre sotto il regime degli Ajatollah. Ma a 11 anni, grazie ad una borsa di studio italiana, è stato catapultato alla corte del celebre insegnante Piero Rattalino con il quale ha studiato per molti anni, diplomandosi in pianoforte al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, dove tutto è partito. Il lancio artistico, i concerti, le tournée, la Decca con la quale ha inciso tutto, i libri. E tutto grazie a quel suo modo unico di amare ed eseguire Bach, grazie alla sua voglia di diffondere il “verbo musicale” di colui che fu considerato il compositore più vicino al Creatore.
Bahrami, alla soglia dei quaranta anni, è un pianista solido, capace di straordinarie performances artistiche, ma anche grande comunicatore, generoso nel donare la sua Musica, la storia e il proprio profondissimo amore per Bach. Il pubblico lo ascolta nei concerti e nelle innumerevoli apparizioni pubbliche in tutta Europa e ne rimane estasiato. E’ un instancabile comunicatore, capace, con la propria passione, di catturare l’attenzione e diffondere dolcezza, desiderio, tenerezza. Nel corso di un’intervista ha dichiarato: “Sì, lo confesso: sono immerso in Bach. Quando non lo eseguo al pianoforte, lo suono dentro la mia mente. Oltre alle mie mani, possiede il mio cervello. Mentre parlo con le persone, parallelamente, sono invaso dalle Variazioni Goldberg: mi suonano in testa”. E se qualcuno gli chiede se Bach non è umano, egli risponde: “Ma no, lui è umanissimo. Però traduce l’umanità in messaggi sovrannaturali. Come le Variazioni Goldberg: sono quanto di più celestiale sia stato concepito da un artista, scritte seguendo schemi matematici e simmetrie che danno loro coesione. In questo ciclo di trentadue brani c’è tutto quello che la vita possa dirci: il sublime incontra la ragione, il cuore abbraccia la razionalità”.
Questo è Ramin Bahrami, questo è l’artista che la Fondazione Carit e l’Araba Fenice presenteranno sabato 4 luglio in un Recital pianistico, immerso in uno spazio dove si respira la storia.
ARABA FENICE Araba Fenice, dopo il grande successo riscosso dalla 18esima Stagione Concertistica e dai due Concorsi di scrittura a tema Musicale per le scuole medie di Terni, Guardea e Amelia è, per la prima volta, organizzatrice per conto della Fondazione di questo importante appuntamento estivo, in cui Ramin Bahrami eseguirà le famosissime “Variazioni Goldberg” del genio di Eisenach: Johann Sebastian Bach.