Terni, tre tunisini denunciati per spaccio. Uno di loro clandestino aggredisce agenti: espulso

Arrotondavano o forse era la loro unica fonte di guadagno. Sta di fatto che la loro attività illegale di spaccio di sostanze stupefacenti è stata smantellata dalla polizia di Terni. Gli spacciatori in questione sono tre cittadini tunisini, beccati dalla polizia due pomeriggi fa nella loro abitazione di Borgo Bovio, a seguito di una telefonata anonima pervenuta al pronto intervento del 113.

Gli agenti, arrivati nell’abitazione degli extracomunitari, dai successivi controlli a loro carico hanno scoperto che ad uno di loro, il giorno prima, gli era stato notificato dall’ufficio Immigrazione il provvedimento di espulsione, mentre gli altri due, fratelli, C.K. di 43 anni e C.M. di 29 anni, avevano numerosi precedenti penali in materia di sostanze stupefacenti ed irregolarità nei permessi di soggiorno.

Dopo i controlli, i poliziotti hanno provveduto a perquisire l’abitazione dove hanno trovato e sequestrato la somma in contanti di 600 euro circa, in banconote di piccolo taglio, materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi di droga, due bilancine elettroniche e sostanze da taglio. Durante la perquisizione, inoltre, uno dei due fratelli, il 29enne C.M., si è opposto al lavoro degli agenti con violenza provocando ad uno di loro lesioni guaribili in 7 giorni.

In merito a ciò, il 29enne è stato arrestato per violenza, minacce e lesioni aggravate a pubblico ufficiale oltre ad essere stato denunciato  per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, così come l’altro fratello. Inoltre, C.M. è stato denunciato perché è risultato essere dai controlli clandestino. Ieri mattina, è stato giudicato con rito direttissimo presso il tribunale di Terni dove è stato condannato a 5 mesi di reclusione con patteggiamento della pena. Rimesso in libertà, l’ufficio Immigrazione della polizia gli ha notificato il provvedimento di espulsione ed è stato accompagnato presso il Centro di Identificazione ed Espulsione di Modena da dove, poi, lascerà l’Italia.

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