Terni, Trenta (M5S): ”Di Girolamo ha aumentato tasse e tagliato servizi. Sprechi per 4 milioni”
Scrive la giovane insegnante: “Da quando, un paio di settimane fa, abbiamo sollevato il problema delle tasse e quello del cattivo impiego dei soldi pubblici, il sindaco Di Girolamo (da solo in coppia con il suo vice Paci) non fa che autoincensarsi, sottolineando quanto l’attuale amministrazione sia stata brava: ha abbassato le tasse, attuato una spending review, ma al tempo stesso ha anche investito. Insomma uno scenario davvero idilliaco, quello prospettato dal primo cittadino”. I riferimenti sono alle affermazioni della scorsa settimana del vicesindaco (qui l’articolo) e a quelle di ieri del sindaco Di Girolamo (qui l’articolo).
L’analisi di Trenta è ben differente: “Purtroppo per lui e per i cittadini ternani, però, i numeri non mentono: in realtà le tasse locali sono aumentate in cinque anni da 36 a 42 milioni, mentre la revisione di spesa ha pesato più sui servizi ai cittadini (asili, case di riposo e assistenza) che sulla macchina burocratica: sono 8 milioni, infatti, i fondi risparmiati sui servizi a fronte dei 5 milioni risparmiati sul Palazzo. Per quanto riguarda, poi, gli investimenti, i due terzi sono andati in uffici e urbanistica, mentre sulle scuole, sulla cultura e sull’ambiente la Giunta ha investito in tutto meno del 7%”.
Il giudizio della candidata sindaco del Movimento 5 Stelle è molto duro: “Se il premier Matteo Renzi ci sta abituando a molti proclami, ma i fatti ancora non si vedono, dell’operato della giunta Di Girolamo, invece, vediamo i fatti (nefasti per la città) totalmente ribaltati dai proclami”.
Trenta riprende poi un dato più volte menzionato da Terni Oggi ma fino ad oggi ignorato dalla politica locale: gli sprechi della burocrazia di palazzo Spada (qui l’articolo sugli sprechi e qui l’articolo sulla “strana” passione per le classifiche del sindaco Di Girolamo). Scrive la candidata M5S: “Il sindaco parla di una Terni che non esiste, e visto che gli piace molto citare le classifiche, vale la pena di ricordare quella del Sole 24 Ore del febbraio 2013 che vede Terni tra i Comuni con più sprechi per uffici e burocrazia: secondo i parametri di spesa ottimale calcolati dal Copaff (Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale) in base alle caratteristiche del territorio e alla quantità di servizi offerti, il Comune di Terni (se fosse efficiente) dovrebbe spendere per gli uffici comunali e tutto l’apparato burocratico 18,9 milioni di euro: ne spende invece 23 milioni: oltre 4 milioni di euro in più. Il 21,4% delle spese degli uffici potrebbe insomma essere risparmiato attuando una migliore gestione. Una gestione che – conclude Trenta – mi impegno ad attuare con la mia futura giunta a cinque stelle”.