Terni, un convegno dell’Unises su piano nazionale ammodernamento urbanistico
Nel frattempo, Unises ha incassato i primi contributi dei parlamentari che hanno partecipato al primo convegno tenutosi al Centro Congressi “Capitini” di Perugia. Il primo a prendere la parola è stato il deputato del Pd Giampiero Giulietti. “Questo progetto è di buon auspicio – ha affermato – e oltre ad offrire una prospettiva a lungo termine ci permette di fare un ragionamento sulla rigenerazione urbana. Negli ultimi anni si è consumato troppo suolo ed attualmente è difficile trovare un privato che abbia voglia di investire in questo settore. Occorre quindi effettuare una pianificazione ed il documento realizzato dall’UNISES ci induce a riflettere su come riqualificare i centri storici al fine di aumentare la qualità della vita delle nostre comunità: se attraversiamo gran parte delle zone industriali umbre – ha fatto notare – troveremmo infatti capannoni vuoti e dobbiamo capire come riqualificare quegli ambiti e far ripartire l’economia dell’Italia. Il Piano Nazionale di Ammodernamento Urbanistico può rappresentare un punto di partenza: per aiutare le aziende ad avere risposte celeri, il pubblico ed il privato devono collaborare”.
In seguito è intervenuto il Senatore del Movimento 5 Stelle Stefano Lucidi. “Nel Piano – ha esordito – ho trovato per la prima volta un’accezione positiva del termine ‘sostenibilità’, qui analizzato dal punto di vista sociale, economico-finanziaro, fiscale, architettonico e ambientale. Spesso siamo portati ad intervenire sul concetto di ‘sostenibilità’ senza circostanziarlo e la politica, fino ad oggi, non ha mai fatto nulla se non realizzare delle autentiche cattedrali nel deserto. Il documento fa riflettere su cosa significa rigenerare e anche a livello ingegneristico l’argomento è molto interessante: i centri urbani, ormai, non sono più appannaggio soltanto del settore edile ma anche di altri soggetti con competenze diverse quindi la riqualificazione urbana fa comodo a tutti. Per fare questo – ha concluso – dovremo coinvolgere quelli che per noi sono gli stakeholder principali: le comunità, l’ambiente e le generazioni future stando sempre attenti a preservare ogni risorsa materiale, paesaggistica e culturale esistente”.
Infine è stata la volta del Deputato di Forza Italia Catia Polidori. “Anni fa – ha spiegato – c’era un’attività esplosiva e giusto per fare un esempio a Città di Castello erano presenti 21 sportelli bancari. Il senso del benessere si vedeva semplicemente passeggiando. Oggi, invece, viviamo un momento drammatico e dobbiamo capire che le difficoltà derivano dal nostro modo cavilloso di legiferare. Si è molto miopi e per non scontentare una serie di lobby non si finanziano progetti veramente validi per fare invece piccole cose, almeno nessuno sta bene o male. Nella mediazione, però, si trova sempre la mediocrità. Vorrei quindi ringraziare l’associazione UNISES per essere intervenuta in maniera così impegnativa e la invito a fare ancora di più e a presentare in altre città il ‘Piano’. Penso che un pò alla volta, riuscendo a diventare anche un movimento d’opinione e lavorando con le associazioni già operanti nel settore, potrebbe diventare uno strumento per arrivare al tanto auspicato rinnovamento”.