Terni, Upli: l’associazione che difende imprese e privati dalle banche, usura e anatocismo. Le storie
UPLI Diversi anni fa alcuni imprenditori di Terni e Perugia rimasti coinvolti in queste situazioni, hanno deciso di non arrendersi ai soprusi, hanno preso in mano la situazione, si sono organizzati e, motivati dalle vittorie personali, hanno dato vita ad Upli (Uniti Per le Imprese). Oggi l’associazione ha sedi a Terni, Perugia, Roma e Ravenna e aiuta imprenditori e semplici cittadini di tutta Italia a far valere le proprie ragioni nei confronti delle banche, ottenendo straordinari risultati. Attraverso le proprie perizie, Upli fa emergere usura, anatocismo, vizi e irregolarità. Grazie a professionisti e studi legali convenzionati con l’associazione, queste perizie vengono poi utilizzate in sede di transazione o in sede processuale per difendere gli interessi di imprenditori e cittadini.
100% RISULTATI A FAVORE “In 8 anni di attività abbiamo ottenuto il 100% dei risultati a nostro favore, raggiungendo sempre l’obbiettivo concordato con i nostri clienti” spiegano i vertici di Upli. Questo, come emerge dalle storie riportate poco più sotto, per molte persone significa non aver perso la propria abitazione, non aver dovuto cedere l’azienda, non essere cadute in povertà e in alcuni casi aver ricevuto dalle banche rimborsi per centinaia di migliaia di euro.
ATTIVITA’ DI UPLI Ad Upli si rivolgono quindi imprenditori e cittadini che bussano direttamente alle sedi dell’associazione ma non solo: “Riceviamo molte richieste di assistenza da parte di avvocati e studi legali ai quali si rivolgono molti imprenditori e privati, dalle associazioni di categoria e dalle fondazioni contro l’usura”. L’associazione provvede alla “predisposizione di ‘analisi documentale’, intesa come studio, ricerca, analisi, individuazioni e quantificazione di possibili vizi, irregolarità e illegittimità all’interno dei contratti relativi a conti correnti, mutui, leasing, carte revolving e rapporti con Equitalia”. Insomma, Upli esegue uno screening completo del rapporto tra l’ente e la persona e individua tutti gli elementi utili a difendere gli interessi del cliente.
Detto sinteticamente “la perizia serve nel caso si voglia intraprendere un’azione nei confronti di una banca o di un istituto di credito. E’ inoltre utile per difendersi dalle azioni attuate dalle banche contro i loro clienti come decreti ingiuntivi, precetti, atti esecutivi, pignoramenti, ecc.”.
LE STORIE Nell’ufficio ternano di Upli, traboccante di pratiche e cartelle, chiediamo ai responsabili di raccontarci di qualche caso concreto. E dalle storie emerge uno spaccato di realtà profondamente avvilente, fatto di abusi, di enti guidati da persone prive di scrupoli, di banche che affondano il coltello nelle piaghe di imprenditori in difficoltà e di enti che danno il colpo di grazia a famiglie stremate dalla crisi. Accanto a questo emergono però soprattutto i risultati che Upli ha ottenuto, in alcuni casi ribaltando situazioni disperate.
MUTUO CASA Tra i molti casi di mutui casa di cui si è occupata Upli, i responsabili ci raccontano quello di una persona di Terni “che ha saputo di noi tramite un amico e si è presentato nel nostro ufficio. Ci ha raccontato che per 10 anni ha sempre pagato regolarmente il mutuo della propria abitazione ma recentemente uno dei familiari aveva perso il lavoro e con il suo solo stipendio, da due mesi non riuscivano più a pagare. La rata in effetti era molto alta ed era insopportabile per il loro bilancio familiare: rischiavano di perdere casa. In tre giorni di tempo abbiamo allora redatto una perizia e, insieme agli avvocati di uno degli studi con cui collaboriamo, ci siamo recati in banca. Nel giro di alcune settimane abbiamo trovato un accordo senza ricorrere ad azione giudiziaria. E’ infatti risultato che gli interessi applicati dalla banca erano talmente elevati che il mutuo, di durata di 15 anni, era in realtà già stato interamente pagato nei 10 anni. Quindi la persona che si è rivolta a noi, non solo non ha perso casa, ma si è anche improvvisamente ritrovato sgravato dal mutuo che altrimenti avrebbe dovuto continuare a pagare per altri 5 anni”.
RIENTRO ANTICIPATO Un’altra storia riguarda un imprenditore a cui la banca ha chiesto un rientro anticipato di conto anticipi fatture: “In 3 giorni sarebbe dovuto rientrare di oltre un milione di euro. A quel punto si è attivato riuscendo a rientrare per circa il 70% dell’intero importo. Nonostante ciò, la banca, senza cercare ulteriori accordi, ha subito proceduto con gli atti ingiuntivi. Una situazione particolarmente gravosa da cui l’imprenditore è riuscito a difendersi, e a vedere riconosciute le proprie ragioni, attraverso la nostra associazione”.
LEASING STRUMENTALI E IMMOBILIARI Molti casi riguardano contratti di leasing. Partiamo da un caso di leasing strumentale: “Un imprenditore aveva contratto un leasing strumentale per circa 200 mila euro. Dopo 18 mesi, avendo disponibilità economica, lo ha estinto anticipatamente ma si è visto applicare dalla banca tassi e commissioni per oltre 16 mila euro. Somma che, grazie ad Upli, il cliente ha ripreso integralmente”.
Caso clamoroso e molto importante è quello che riguarda un’azienda di Perugia con un leasing immobiliare. “Per svolgere la propria attività, l’azienda aveva fatto ricorso ad un leasing per acquistare un immobile (importo di oltre 7 miliardi e mezzo delle vecchie lire). Dopo alcuni anni l’azienda è entrata in crisi e la banca si è rifiutata di rimodulare il finanziamento erogato per l’acquisto dell’immobile. Nel 2011 l’azienda è infine fallita e la banca si è ripresa la proprietà dell’immobile che però, nell’arco degli anni, l’azienda aveva pagato per oltre metà del valore. Analizzando il caso, Upli ha riscontrato usura per oltre 600 mila euro. Ma non solo perché ora è in corso una causa con cui l’azienda potrà riavere indietro i soldi pagati come rate del leasing”. Su questo punto c’è infatti un’importante sentenza della Corte di Cassazione che sancisce come al leasing “traslativo” (contrapposto a quello di “godimento”) è applicabile la disciplina della vendita rateale con riserva della proprietà con la conseguenza che, una volta intervenuta la risoluzione del contratto, l’utilizzatore ha pieno diritto ad avere indietro i canoni di locazione corrisposti. E in questo caso si tratta di cifre molto importanti.
FIDEJUSSIONI Non mancano casi di fidejussioni irregolari. Ad esempio quello di “un’azienda di Foligno di importanza nazionale i cui soci avevano dovuto rilasciare garanzie per importi molto superiori rispetto a quelle dovute. Per legge avrebbero dovuto garantire il 120% della cifra messa a disposizione della banca che invece aveva preteso garanzie pari all’800%. Grazie alla nostra associazione è stata accordata la riduzione delle fidejussioni”.
CASI FREQUENTI Quelle sopra riportate sono alcune delle tante storie di cui si è occupata Upli. I responsabili spiegano: “Dalla nostra esperienza possiamo affermare che spesso la banca anziché essere creditrice è dichiarata debitrice nei confronti del correntista o mutuatario”.
Entrando nel merito di alcuni dei casi più frequenti: “I decreti ingiuntivi emessi dalle banche e finanziarie possono presentare requisiti di non veridicità circa la certezza e l’ammontare del credito riportato nelle scritture contabili. La normativa e la consolidata giurisprudenza in tema di anatocismo, interessi usurai e nullità dei contratti di mutuo, leasing e conti correnti, consentono oggi ai correntisti e ai titolari di mutui e leasing di opporsi contro tali atti”.
Per quanto riguarda i conti correnti, “un aspetto riguarda l’ottenimento da parte delle banche di decreti ingiuntivi, molto spesso muniti della formula di provvisoria esecuzione, fondata esclusivamente sui ‘saldaconti’ che risultano per la maggior parte delle volte non fondate sulle reali ragioni di credito”. Invece, per i mutui “il più delle volte vi sono nei contratti clausole, vizi, nullità e costi eccessivi che fanno superare il limite di soglia previsto dalla legge antiusura, che possono consentire l’azzeramento degli interessi o la diminuzione degli stessi”.
I COSTI Per quanto riguarda i costi: “Ogni caso, ogni situazione è una storia a sé, che viene seguita dall’inizio alla fine dai nostri consulenti. Chi si rivolge a noi non è mai abbandonato anche da un punto di vista umano ed ogni perizia ha un diverso costo dipendente dal carico di lavoro che richiede. Si tratta comunque sempre di prezzi convenzionati e accessibili a tutti, comprensivi dell’onorario dovuto allo studio legale”. Nel sito di Upli tutte le informazioni: http://www.unitiperleimprese.it/