Terni, vescovo concede a preti la facoltà di togliere scomunica a chi procura aborto

Per un periodo limitato di tempo anche i preti della diocesi di Terni potranno togliere la scomunica a coloro che in passato hanno procurato o favorito direttamente l’aborto ma che oggi sono pronti al ravvedimento e al pentimento. E’ quanto deciso dal vescovo di Terni, padre Giuseppe Piemontese.

Tale speciale facoltà è stata concessa ai sacerdoti dal Mercoledì delle Ceneri alla Pentecoste. Ed è destinata a “tutti coloro che, fisicamente o moralmente, abbiano cooperato in modo diretto ed efficace a favorire l’aborto”. Nel decreto del vescovo Piemontese, frate francescano già custode del Sacro Convento di Assisi, si ricorda che la scomunica “latae sententiae” per il “grave peccato di aborto procurato” ha “valore pedagogico e dissuasivo”, offrendo al contempo “al penitente l’opportunità di intervallare l’accusa del peccato dalla assoluzione con un periodo di tempo da impegnare nella riflessione, nell’ascolto della parola di Dio, nella preghiera, nella carità e nella congrua penitenza”.

La possibilità di rimettere la stessa scomunica (che invece normalmente spetta al vescovo del luogo, al canonico penitenziere, o in forma limitata ai cappellani degli ospedali e delle carceri) è stata concessa a tutti i confessori della diocesi al fine “di mostrare concretamente la misericordia del Padre nei confronti di chi è pentito di un delitto commesso; desiderando rendere più facile l’accostarsi al Sacramento della misericordia da parte dei fedeli che hanno commesso peccati particolarmente gravi, puniti con la scomunica”. Mons. Piemontese definisce la sua decisione un gesto dallo spirito francescano. “Incarna oggi – ha spiegato all’Ansa – il desiderio di San Francesco che dopo avere ottenuto il perdono di Assisi disse: ‘voglio mandarvi tutti in Paradiso'”. Il vescovo ha quindi ricordato che, in occasione del prossimo Anno Santo dedicato alla Misericordia, papa Francesco “invierà in ogni diocesi missionari-confessori che potranno perdonare anche quei peccati riservati alla Santa Sede”. “Per dare la possibilità – ha aggiunto – a chi è in difficoltà di trovare aiuto nella Chiesa”.

“Ho ritenuto opportuno concedere a tutti i sacerdoti che possono confessare – ha spiegato infine Piemontese – la possibilità di rimettere la scomunica perché chi sente il peso del peccato possa trovare conforto e conciliazione”.

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