Terni, vocabolo Palombara, residenti infuriati: tubo dell’acqua in mezzo alla strada da 4 anni

“Perché nessuno viene qua? Perché nessuno fa niente? Ma cosa aspettano, che ci scappi il morto?”.  Gli abitanti di strada della Palombara, a Torre Orsina, sono all’esasperazione per una strada che sta franando ogni giorno di più sotto i loro occhi. Non c’è nemmeno bisogno che indichino qual è il problema: chiunque passi da quella lunga strada al confine con Arrone che si ricongiunge sulla statale Valnerina se ne accorge da solo.

Più si sale e più la strada si stringe: nessun argine per lo strapiombo, buche che quando piove diventano vere e proprie piscine, terreno sconnesso. Ma l’assurdo arriva più o meno a metà, quando un tubo dell’acqua, con tanto di valvola e rubinetto in bella vista invade la carreggiata. “Doveva essere un tubo volante – dicono i residenti – sta qui da quattro anni”.  Quel tubo è stata la “soluzione temporanea” pensata dal Sii per porre fine ai problemi dell’acquedotto che passa sotto la strada, che nel corso degli anni si è ostruito anche (ma non solo) a causa delle dimensioni ridotte, provocando cedimenti del terreno con conseguenti e ripetuti “rattoppi”: “Poi ad un certo punto, vedendo che continuavano a formarsi le buche per colpa dell’acqua, hanno ben pensato di mettere questo lungo tubo, che dopo tanti anni è ancora lì”. Il tubo è visibile per tutta la sua lunghezza e per 800 metri invade la sede stradale: “Ci sono anche le valvole e i rubinetti in bella vista sul ciglio della strada – dicono i residenti- col rischio che qualcuno possa sbandare e farsi male o peggio. Noi lo sappiamo e ci facciamo attenzione, ma chi non lo sa? Rischia di bucare una gomma, con tutte le conseguenze del caso. Chi sale col motorino, per esempio? Senza contare un altro fatto, ovvero che quelle valvole dovrebbero stare al sicuro dentro una cassetta: così all’aperto chiunque potrebbe fare un dispetto e chiuderle, lasciando a secco l’intera zona”.

Una situazione al limite del grottesco, se si considera che oltretutto, la presenza sul ciglio della strada del tubo, in autunno ed inverno provoca un assembramento di foglie attorno allo stesso, che impedisce il normale deflusso dell’acqua. I cittadini si sono mobilitati, consegnando una petizione sul tavolo del sindaco e scrivendo direttamente al Sii. Al quale ha scritto, ormai quasi due anni fa, anche il consigliere comunale Jonathan Monti. Da una parte e dall’altra, si fanno spallucce. Emblematica, in tal senso, la risposta inviata da un ingegnere del Servizio Idrico lo scorso ad un cittadino che aveva sollecitato – per l’ennesima volta – un intervento: “Per la risoluzione definitiva della criticità, è stato redatto uno studio di fattibilità che prevede il rifacimento della tubazione distributrice interamente su strada pubblica e conseguente dismissione del tubo volante. Quanto esposto non appare di immediata realizzazione  perché l’intervento è molto oneroso e non trova la copertura finanziaria nel piano investimenti”. Insomma, parafrasando un vecchio varietà di Rai 1: “Bambole, non c’è un euro, abbiate pazienza”. E magari nell’attesa, dotatevi anche di un cingolato.

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