Tribunale archivia le accuse del Consorzio Tevere-Nera contro Gino Venturi: non fu diffamazione

Nel marzo del 2009 il Consorzio di Bonifica Tevere-Nera, tramite il suo presidente Vittorio Contessa, aveva accusato il segretario della Uil Terni, Gino Venturi, di diffamazione e di istigazione alla disobbedienza civile. Nei giorni scorsi il tribunale di Perugia ha archiviato la querela ritenendo che Venturi abbia svolto “una legittima attività di critica” nel “convincimento di agire, peraltro supportato da riscontri ottenuti in sede giurisdizionale, per promuovere una applicazione della legge conforme ad equità e ragionevolezza, senza peraltro sconfinare in attacchi gratuiti o personali”.

Sia il Pubblico ministero che il Gip – anche a seguito di indagini di polizia giudiziaria – hanno ritenuto infondate le accuse del Consorzio a Gino Venturi. Per il Tribunale le opinioni espresse da Venturi si fondano “sulla ritenuta disparità di trattamento nell’ambito della Regione Umbria in quanto una parte dei cittadini regionali sono chiamati a sopportare degli oneri aggiuntivi per le opere di tutela idraulica, mentre per i restanti abitanti gli oneri gravano sulla fiscalità generale”.

In una nota la Uil di Terni fa ora sapere che “le spese legali della querela, ora archiviata, contro Venturi che si è espresso proprio a tutela dei cittadini, non sono state pagate personalmente dagli amministratori del Consorzio ma dal Consorzio stesso e quindi dai cittadini consorziati. Invitiamo invece gli amministratori del Consorzio ed in primis il presidente Contessa a farsi carico personalmente delle spese legali di una querela che il Giudice ha ritenuto infondata”.

Piena soddisfazione per il pronunciamento del Giudice è stata espressa da Gino Venturi il quale sottolinea però che la responsabilità politica sulla vicenda della tassa Tevere-Nera è essenzialmente della Regione dell’Umbria la quale, nonostante le proteste di migliaia di cittadini, continua a far pagare il contributo ai ternani mentre lascia esenti i perugini: “Una vicenda che ha dell’assurdo, illogica, che dimostra quanta poca considerazione gli amministratori regionali guidati dalla presidente Marini abbiano della posizione assunta non solo da migliaia e migliaia di cittadini ma anche da intere municipalità”.

“La Uil – continua Venturi – è l’unico sindacato che, insieme ai diversi comitati antitassa, da anni si batte contro l’applicazione ingiusta di questo contributo che grava solo su una parte del territorio regionale (ma riguarda anche alcuni comuni del viterbese e del tuderte) penalizzando decine e decine di migliaia di cittadini ed imprese. Un contributo aggiuntivo, dunque, che svantaggia e fiacca ulteriormente anche l’economia del territorio già fortemente provata dalla crisi economica. Del resto non è una novità che la Regione dell’Umbria con le sue scelte penalizzi proprio il territorio ternano, basti pensare a quanto avvenuto per esempio per quanto riguarda l’edilizia ospedaliera”.

“La questione dei Consorzi di bonifica – conclude Venturi – è una ulteriore testimonianza, unitamente anche alla questione dell’unione dei comuni, del fallimento della riforma endoregionale effettuata dalla Regione e ripropone con forza la necessità, più volte espressa dalla UIL, di ridurre i costi della politica intendendo con ciò non solo le indennità degli amministratori ma soprattutto lo snellimento del sistema burocratico”.

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