Uccise a sprangate un connazionale, rumeno condannato a 10 anni di reclusione
L’episodio che costò la vita a Cristel Bondalici avvenne all’interno di un casale diroccato a Villa Palma (dove entrambi gli stranieri avevano trovato rifugio provvisorio insieme ad altri connazionali) nel corso di una lite per futili motivi.
Il pm Barbara Mazzullo, che ha coordinato le indagini condotte dai carabinieri, aveva chiesto ai giudici che l’uomo venisse condannato per omicidio volontario a 23 anni di reclusione. Il suo difensore – l’avvocato Massimo Rao Cameni – ne aveva invece sollecitato l’assoluzione per non avere commesso il fatto. Il romeno, oggi presente in aula al momento della sentenza, si è sempre dichiarato innocente. Secondo la sua difesa aveva avuto effettivamente una lite con la vittima il 4 febbraio (sei giorni prima del ritrovamento del cadavere) all’interno del casale, ma le ferite riportate da Bondalici nel corso litigio non potevano essere collegate al decesso. Dobra era stato rintracciato dai carabinieri nel giugno 2010, mentre stava facendo ritorno in Italia da Barcellona. “Aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza – ha commentato l’avvocato Rao Cameni -, ma questa è una decisione che dovrà essere rivista in sede di appello”.