Un’intera famiglia narnese ricoverata all’ospedale per intossicazione da funghi
Nel dettaglio, le persone ricoverate e che hanno dovuto subire una lavanda gastrica sono il padre, il figlio primogenito, il figlioletto di due anni di quest’ultimo e la signora che ha provveduto a cucinare i funghi. I frutti boschivi erano stati raccolti, durante una delle tante uscite effettuato dal padre e da suo figlio trentenne, appassionati di caccia e dei boschi.
Pare che, come riferisce i Corriere dell’Umbria, i due fossero esperti di funghi e sapessero che i funghi raccolti non erano del tutto commestibili, ma avrebbero pensato che dopo averli cucinati lo sarebbero diventati. Invece, dopo averli portati a casa e fatto una scorpacciata hanno iniziato ad accusare i primi sintomi con dolori lancinanti allo stomaco, nausea e vomito. I quattro si sono diretti subito verso l’ospedale dove sono stati prontamente ricoverati.
Ora sono fuori pericolo grazie alla lavanda gastrica effettuata dal personale medico, e anche al fatto che i funghi raccolti non erano velenosi ma solamente tossici. Infatti, esistono alcuni funghi molto velenosi, simili a quelli commestibili come l’Amanita phalloides, che se ingerite anche in piccole quantità possono causare danni irreparabile al fegato e portare in breve tempo alla morte, come di recente è successo ad una famiglia di Cascina, in provincia di Pisa. In altri recenti casi sono invece stati necessari urgenti trapianti di fegato. Si tratta in effetti di un autunno particolarmente favorevole alla crescita di moltissime specie di funghi e, con l’aumento di disponibilità di funghi sia commestibili che non commestibili, in Italia si sono registrate numerose intossicazioni.
A Terni solo nell’ultima settimana si sono registrati 6 casi diversi dovuti ad intossicazione da funghi. L’Asl raccomanda sempre di far controllare i funghi raccolti agli ispettori micologici dell’azienda, visto che questi è un servizio gratuito. La stessa raccomandazione è stata rivolta proprio questa mattina dal ministro della Salute, Renato Balduzzi: ”L’intossicazione da funghi non va sottovalutata e bisogna essere più consapevoli del rischio che si corre consumando funghi non controllati o controllati da persone non qualificate”.
Per prevenire i casi di intossicazione, spiega in una nota il ministero della Salute, sono stati predisposti l’opuscolo ‘I funghi: guida alla prevenzione delle intossicazioni’ e il decalogo ‘Consumare funghi… in sicurezza’ con utili consigli per i consumatori. Gli opuscoli sono disponibili anche nella App Edicola Salute.
Sul sito, prosegue il ministero, si può reperite anche l’elenco degli Ispettorati micologici sul territorio nazionale, a cui i consumatori possono rivolgersi in caso di dubbi e l’elenco delle Strutture ospedaliere di riferimento per le intossicazioni da funghi. Pertanto, per evitare i rischi, conclude il ministero, ”non si devono consumare i funghi, anche se si ritiene di saperli riconoscere, senza averli fatti prima controllare dal micologo professionista presso il locale Ispettorato micologico dell’Asl”.