Sono democratiche e trasversali, perché colpiscono senza distinzione di razza ed età, e in prevalenza, ma non esclusivamente, le donne: parliamo delle strie atrofiche, meglio note come smagliature, le antiestetiche “cicatrici” che procurano un danno permanente alla pelle. Si possono formare su cosce e glutei, ma anche su seno, pancia e interno braccia, perché la cute è simile ad un elastico e soggetta a possibili strappi se si tende troppo, come succede in gravidanza o in altri casi di rapidi sviluppi corporei, per esempio per l’effetto yo-yo (ingrassare e dimagrire con frequenza) o un’eccessiva attività in palestra.
Perché compaiono? “Per una questione di Dna cutaneo, ma le cause scatenanti sono, tra le altre, le tempeste ormonali, tipiche della pubertà, o indotte da un’eccessiva attività della ghiandola surrenale, che accelerando il metabolismo delle proteine elastiche (elastina e collagene) provocano delle spaccature nel derma, la parte più interna della pelle”, spiega la dermatologa Marcella Ribuffo, dirigente medico dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma.
L’ideale si gioca sulla prevenzione e sui trattamenti delle strie più recenti, perché quando si sono “stabilizzate” con il tipico colore madreperlaceo, si può solo ridurre l’inestetismo. “Utile uno scrub settimanale e, tutti i giorni, applicare fiale o gel elasticizzanti, per esempio con echinacea, ginseng, alchemilla, edera, equiseto. La sera si può applicare un aftersun o altra emulsione con attivi elasticizzanti-idratanti, per esempio con acido boswelico, collagene marino o proteine vegetali estratte da frumento, soia e altri legumi, come piselli e luppolo, o con silicio, minerale che serve a consolidare le fibre del connettivo. Tutte queste cure preventive vanno però effettuate con costanza”, precisa Ribuffo.
Sulle smagliature già formate, invece, i risultati più apprezzabili si ottengono in ambulatorio medico. “Funzionano, tra gli altri, i trattamenti combinati: sedute di radiofrequenza, di peeling e biorivitalizzazione, ovvero microiniezioni di cocktail di sostanze che stimolano collagene ed elastina, come polinucleotidi, aminoacidi, oligoelementi e vitamine antiossidanti. Con tre sedute in media, il risultato è buono, ma solo sulle smagliature “rosse”, di recente formazione e l’esposizione al sole è permessa dopo circa un mese dall’ultima seduta”, osserva il medico estetico Patrizia Piersini, docente della scuola superiore di Medicina Estetica dell’Agorà di Milano.
Fonte: Repubblica