Il colosso tedesco dell’energia elettrica E.On, a causa della crisi economica, aveva annunciato lo scorso maggio l’esubero di circa il 30-35% del totale dei dipendenti in servizio alla ex-centrale di Galleto a Terni. Per scongiurare questa decisione preoccupante, in quanto i lavoratori oggetto dei tagli sarebbero lontani dal pensionamento e rischierebbero di rimanere disoccupati, questa mattina si è svolto un incontro presso l’assessorato allo Sviluppo Economico del comune di Terni. Al tavolo tecnico hanno partecipato l’assessore comunale, Sandro Piermatti, quello provinciale, Domenico Rosati, le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl, Uil del comparto elettrico, i rappresentanti della Rsu di E.On e, in rappresentanza all’assessorato regionale allo Sviluppo Economico, il dirigente Mauro Andrielli.
Nel corso dell’incontro, durato circa un’ora, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e della Rsu hanno illustrato le profonde preoccupazioni per il destino occupazionale di una parte importante del sito produttivo di Terni. Un allarme che nasce dal piano industriale societario che prevede circa 200 esuberi in Italia, di cui circa 50 nel sito di Terni. Le organizzazioni sindacali denunciano il tentativo di E.On di instaurare un confronto nel merito delle scelte di politica industriale che l’azienda vuole intraprendere. Istituzioni locali e rappresentanze sindacali hanno concordato nel sottolineare il valore del sito ternano punto strategico della produzione energetica di E.On, nel valore del sito per il territorio, ritengono quindi indispensabile una azione di tutela a difesa delle sito di Terni. Per queste ragioni le istituzioni sindacali oltre a esprimere solidarietà e a tutte le iniziative che le organizzazioni sindacali vorranno mettere in campo, hanno deciso di inoltrare una lettera al governo nazionale affinché si apra un tavolo sulle politiche industriali che E.On intende intraprendere su questo territorio. La richiesta al governo è motivata dal fatto che il valore del sito produttivo e commerciale di Terni ha una importanza nazionale per l’intero comparto della produzione energetica.