Lavoratori della Società delle Fucine contrariati ed arrabbiati con i sindacalisti dell’azienda rei di non aver effettuato correttamente, equamente e democraticamente l’ipotesi di accordo siglato lo scorso 23 novembre tra direzione della società, direzione del personale SL-AST e Rsu dell’azienda sull’individuazione di alcune posizioni organizzative e professionali.
“Noi lavoratori – fanno sapere attraverso un comunicato gli operai di Società delle Fucine – rispetto all’ipotesi di accordo che è stata siglata dalla direzione Società delle Fucine, dalla direzione del personale SL-AST con le Rsu della Società delle Fucine, in data 23/11/2012 per l’individuazione delle posizioni organizzative/professionali, Categoria Speciale, 5/S e livello intermedio tra 5 e 5/S, in linea con i criteri e le finalità dell’accordo quadro dell’Ast, non condividiamo che posizioni riconosciute nel Contratto Nazionale non siano presenti nell’ipotesi fatta per la Società delle Fucine. Crediamo assurdo pensare che la scelta di chi è stato chiamato a svolgere responsabilmente questi compiti, l’azienda con la esplicita complicità e condivisione di sindacalisti non votati e non eletti dai lavoratori, l’abbia effettuata attraverso una semplice nomina”.
“Ricordiamo – continuano i lavoratori nel comunicato – ai sindacalisti della Società delle Fucine che è tutta loro la responsabilità di aver premiato alcuni di noi piuttosto che altri, senza rispettare nessun criterio a garanzia dell’equità, della correttezza e della democraticità, cioè senza aver dato a tutti noi la possibilità di poter fare carriera concorrendo ad una regolare selezione, come hanno fatto tutti i lavoratori dell’Ast. Non condividiamo inoltre che questo accordo che poteva diventare una vera opportunità di rilancio per noi lavoratori e per l’azienda, alla fine sta rappresentando solamente il risultato politico di qualcuno. Noi lavoratori infine condanniamo il comportamento dei sindacalisti della Società delle Fucine che non hanno permesso, contrariamente a quanto avvenuto per l’Ast, che una ipotesi di accordo così importante diventasse applicabile solo dopo aver effettuato le assemblee dovute”.