Acciaierie di Terni, 4 in corsa per l’acquisto: c’è Aperam, la cinese Tsingshan e due fondi privati

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acciaieriaterniAst potrebbe diventare cinese. E’ infatti concreta la possibilità che Outokumpu ceda le acciaierie di Terni al colosso cinese Tsingshan. Oltre agli asiatici, per l’acquisto degli stabilimenti di viale Brin sono in corsa altri 3 soggetti: la cordata italo-francese guidata da Aperam e due fondi di investimento privati (tra i quali uno è quello di Jp Morgan). Il prezzo di vendita, come già anticipato da un analista finlandese, si dovrebbe aggirare intorno ai 500 milioni di euro.

Tra i concorrenti che ora dovranno presentare le offerte vincolanti, i due fondi privati sono particolarmente sgraditi ai sindacati che più volte hanno manifestato contrarietà ad acquirenti di questo tipo. Per quanto riguarda la cordata formata da Aperam, Arvedi e Marcegaglia, potrebbe esserci il veto dell’antitrust europeo che in Europa vuole siano presenti almeno 4 grandi produttori di acciaio. Ad oggi sembra acquistare forza l’ipotesi di cessione al gruppo cinese Tsingshan.

Cos’è Tsingshan? Queste le prime informazioni rintracciate in rete: fondata a Shangai negli anni ’80, nel 2005 è stata classificata come una tra le 200 più importanti e forti imprese cinesi. Nel 2006 ha registrato un fatturato poco superiore al miliardo di dollari. Nel 2010 ha indicato un fatturato di un miliardo e mezzo di dollari. Nel 2011 il fatturato è raddoppiato arrivando a 3 miliardi di dollari. Sempre nel 2011 segnalava una capacità produttiva di 2 milioni e mezzo di tonnellate di acciaio.

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