A seguito delle ultime notizie, non rassicuranti, della situazione del gruppo Sangemini circa gli aumenti retributivi previsti dal contratto nazionale e il parco delle terme ancora chiuso (qui l’articolo), questo pomeriggio si è svolto un presidio dei lavoratori dell’azienda davanti ai cancelli dello stabilimento.
“L’allarme – è stato spiegato dai segretari di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, rispettivamente Simone Dezi, Michele Racanella e Pierluigi Cecchini – continua ad essere alto tra i dipendenti a causa della continua discesa dei volumi produttivi, con lo stabilimento dell’Amerino di Acquasparta fermo questa settimana”. Chiuso anche il parco delle terme, violando, sempre secondo i sindacati, gli accordi con Comune e Regione. Proprio alla Regione le sigle sindacali chiedono quindi l’immediata riconvocazione del tavolo di crisi già attivato, tenuto conto che, secondo gli accordi, entro sabato dovrebbe essere presentato il piano industriale da parte dell’azienda. Il tavolo, a detta dei sindacalisti, dovrebbe essere convocato anche alla luce di alcune voci su possibili acquirenti. Inoltre, ai lavoratori non sono stati riconosciuti gli aumenti retributivi previsti dal Ccnl industriale alimentare.
Infine i lavoratori della Sangemini hanno anche annunciato la loro partecipazione allo sciopero generale indetto martedì prossimo in difesa dell’Ast e del lavoro.