Si avvicina il giorno della verità per il Gruppo Sangemini: lunedì prossimo scade infatti il concordato in continuità. Di fronte all’importante passaggio, Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil e rsu di stabilimento dell’azienda tornano a ribadire che l’unica strada percorribile per salvare la Sangemini è quella “di garantire un percorso industriale di rilancio solo con soggetti imprenditoriali solidi”. Secondo le organizzazioni sindacali, “è ormai scaduto il tempo dei tatticismi e delle verifiche, chi deve venire allo scoperto ha soltanto 24 ore a disposizione”.
“I lavoratori – spiega una nota sindacale – stanno dimostrando un estremo senso di responsabilità, ma non possono assistere inermi, senza capire cosa stia succedendo. Il nervosismo è palpabile tra tutti i lavoratori, 130 famiglie sono in apprensione”. Secondo sindacati e rsu, inoltre, il sistema del credito “sta giocando un ruolo primario in queste ore caratterizzate da un clima di estrema incertezza”. I soggetti imprenditoriali interessati all’acquisizione devono quindi presentare “un credibile progetto di sviluppo che possa permettere il rilancio dei marchi (Sangemini, Amerino, Sangemini Fruit), la salvaguardia dei livelli occupazionali, l’integrità del sito produttivo e un costruttivo rapporto con le istituzioni locali e regionali”.