Consiglieri comunali “furbetti” che timbrano per risultare presenti ed incassare il gettone di presenza ma poi non partecipano affatto all’assemblea o alla commissione. Ai consiglieri basta infatti una strisciata di badge per avere diritto a 92 euro lordi. Soldi che vengono incassati anche se, un istante dopo aver timbrato, abbandonano palazzo Spada. Contro questo comportamento arriva la proposta del consigliere del Pd Sandro Piccinini: pagare il gettone di presenza solo a chi sia effettivamente presente alla maggior parte della durata dell’assemblea.
Per Piccinini “è ormai giunto il momento di riconoscere il gettone di presenza per le sedute del Consiglio comunale, delle Commissioni Consiliari e degli altri Organismi Collegiali, considerando la reale ed effettiva partecipazione ai lavori” poiché “spesso vengono erogati gettoni di presenza soltanto dopo aver partecipato pochi istanti ai lavori del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari permanenti”.
Quindi la proposta del consigliere del Pd: “Ai fini del riconoscimento del gettone di presenza per le sedute del Consiglio Comunale è necessario che il consigliere abbia partecipato ad almeno il 70% della durata complessiva della seduta, che non può essere inferiore, ai fini della corresponsione del gettone, ad almeno 2 ore complessive. Ai fini del riconoscimento del gettone di presenza per le sedute delle Commissioni consiliari permanenti e degli altri organismi collegiali è necessario che il consigliere abbia partecipato ad almeno il 70% della durata complessiva della seduta, che non può essere inferiore, ai fini della corresponsione del gettone, ad almeno 1 ora”.
Insomma, la proposta di Piccinini è semplice: per guadagnarsi i 92 euro lordi di gettone di presenza, i consiglieri dovrebbero effettivamente essere presenti e non limitarsi a strisciare un tesserino.