Lo scorso dicembre il presidente della cooperativa ternana Actl, Sandro Corsi, ha partecipato e preso la parola al 39esimo congresso della Legacoop. Erano i giorni immediatamente seguenti agli arresti di Mafia Capitale e del dibattito su Salvatore Buzzi, presidente di diverse cooperative che, secondo le accuse, otteneva appalti pubblici per la gestione di rifiuti e immigrati a suon di mazzette. Proprio di questo ha parlato Corsi. Dopo la pubblicazione del video su Facebook, sono seguiti commenti ed è nato uno scontro tra il consigliere comunale Enrico Melasecche e lo stesso Corsi.
Un confronto senza esclusione di colpi in cui Melasecche ha accusato Corsi fare business profittevole “anche grazie ad una sistema politico che ti ha favorito e ti favorisce in moltissimi modi” ed ha scritto rivolgendosi allo stesso presidente di Actl: “Di questo passo caro mio non ci sarà più polpa neanche per te. Avete succhiato da questa città tutto quello che potevate”. Corsi ha ventilato una querela, ha dato a Melasecche del “pavido perugino” ed ha scritto tra l’altro: “I Grillini ti seguono come pulcini la loro chioccia (mi scuso con i bipedi pennuti)”.
IL VIDEO DELL’INTERVENTO DI CORSI AL CONGRESSO LEGACOOP:
MELASECCHE Lo scontro è nato dopo la pubblicazione del video sulla pagina satirica Il Fessaggero. Il consigliere Melasecche lo ha commentato così: “La verità vera, e questo è dimostrabile in cento modi, è che, almeno il sottoscritto, ritiene la cooperazione una forma positiva di fare impresa. Il problema sorge quando la pervasività giunge ad occupare la quasi totalità dei bilanci delle pubbliche amministrazioni, con un crescendo rossiniano che i ‘padroncini’ di alcune coop conoscono benissimo. Con quali meccanismi? Semplici, lo scambio perverso che molte coop utilizzano di indirizzamento del voto di chi ha bisogno di lavorare (e chi non ha bisogno oggi?) a favore di quel partito che a sua volta favorisce in cento modi le cooperative amiche. Tutto ciò non solo è moralmente disdicevole per chi si dice cattolico e praticante ma, quando le forme di lobbyng giungono a livelli pesanti anche di irregolarità ed illiceità il quadro diventa greve. Si giunge a forme che configurano il voto di scambio eleggendo consiglieri comunali/soci che poi assecondano tutte le manovre a favore della propria società. Spesso il rapporto che si crea fra datore di lavoro/padroncino e sottoposti, soci-lavoratori o semplicemente lavoratori che siano, avviene con forme odiose di pressing per cui, pur di mantenere il proprio posto di lavoro, si è costretti a tacere ed eseguire perché la paura di essere emarginati è pesante ed il bisogno di lavorare è vitale per la propria famiglia”.
Poco dopo lo stesso Melasecche ha aggiunto: “Inoltre il meccanismo delle coop sociali, che parte anche questo da principi sani e condivisibili, quello di favorire le persone più svantaggiate, poiché consente di saltare le gare di appalto, come dimostrano le intercettazioni telefoniche (ma non c’era bisogno di scomodare la Procura di Roma per saperlo e capirlo, bastava aprire gli occhi qui a Terni) giunge a parossismi patologici perché, scoperto lo stratagemma, si reitera all’infinito il modulo, creando una serie numerosissima di coop sociali, per ‘pretendere’ quasi con la ‘violenza politica’ l’assegnazione sistematica di settori sempre più estesi della vita pubblica. Il rovescio della medaglia è che poi la politica, assessori e tecnici fatti assurgere dalla politica ai vertici delle strutture amministrative, o per convinzione o per interesse personale e familiare, non controllano o quasi l’esecuzione delle convenzioni per cui il livello delle prestazioni è spesso molto basso, i flussi di danaro pubblico sempre maggiori vanno ad ingrassare non i lavoratori ma le varie cooperative gestite in modo da mantenere ben saldo il potere nelle mani di coloro che ne sono i riferimenti interni.
Non potendo dichiarare utili, che però fisiologicamente si producono, aumentano patrimonio, liquidità ed investimenti che con meccanismi interni favoriscono in termini di potere, ma non solo, chi è al vertice. È per questo che spesso tali soggetti non mollano il potere, anzi lo perseguono con lotte durissime, spesso alcuni di questi con meccanismi vari aumentano i propri redditi in modo interessante e, predicando volontariato e socialità, alzano gli occhi al cielo, alcuni citano il Vangelo altri Marx, ma riescono ad avere un tenore di vita spesso da nababbi, auto di lusso, patrimoni importanti, d’altronde sono veri e propri imprenditori che però, rispetto agli altri, quelli che sono stati costretti ad agire sul libero mercato, sono garantiti dalla politica, fanno politica, pretendono dalla politica, determinano la politica, non falliscono mai. Libertà, concorrenzialità, volontariato, altruismo, parole con cui santificano il proprio impegno sono assolutamente altra cosa.
Cristo non è morto dal freddo, come dice un noto adagio popolare, e mai come oggi, esempi eclatanti di ciò che avviene a Roma ma anche in Sicilia ed altre città, dimostra come spesso tali sistemi pervasivi giungono ad impedire che altre imprese possano investire nel territorio, basta vedere i risultati di gare con concorrente unico, con concorrente favorito da meccanismi di giudizio discrezionale molto elevato e giochetti analoghi ben oleati. Per concludere, non è l’idea della cooperazione in sè sbagliata, assolutamente, ma la voracità oggi arrivata a livelli asfissianti. Il compagno Buzzi insegna, ma anche, va detto, gli amici di Alemanno che trattavano con un ‘pizzico’ di spregiudicatezza affari a gogo. ‘Terni di gomma’ nulla deve imparare in questo, siamo anche qui maestri. La città affonda, il sistema affaristico/di potere viceversa diventa bulimico come una sanguisuga………attendo querele……”.
CORSI Qualche ora dopo è arriva la replica di Sandro Corsi: “Melasecche da Perugia perché non hai il coraggio di scrivere chiaramente e sinteticamente che il tuo commento di sei ore fa su questa pagina (con considerazioni su voto di scambio vessazioni ricatti mala gestione e tutto il resto) è riferito al sottoscritto e all’Actl poi la querela te la faccio subito e i proventi li destino a il Fessaggero e meno abbienti. Ma non lo farai mai anzi spiega ai tuoi (ormai pochissimi) accoliti come mai quando ci sono io in sedute di commissione aperte non parli mai. Comunque ho visto che i Grillini ti seguono come pulcini la loro chioccia (mi scuso con i bipedi pennuti). A presto tremolante e pavido Perugino, scherza anche un po’ che aiuta la salute”.
MELASECCHE La controreplica di Melasecche: “Caro Sandrino, non avendo molte argomentazioni sull’analisi socio economica e politica del nostro territorio, al solito, utilizzi una cultura puramente razzista accusandomi, fra il serio ed il faceto, di essere nato a Perugia. Certo non dici a Di Girolamo che è abruzzese ma comprendiamo tutti benissimo questa tuo strabismo congenito. In fondo la Regione Umbria non costituisce una comunità solidale ma serve all’occorrenza per drenare fondi grazie ai compagni che lassù comandano e nei cui corridoi sei di casa. Nella cultura che esprimi insieme ai tuoi amici meglio essere marocchino da infilare in qualche centro di accoglienza per lucrare aiuti di stato che avere a che fare con qualcuno che non ti teme, neanche un po’. Continui ad utilizzare schemi razzisti senza accorgertene come in altre occasioni. Il compagno Raffaelli basò completamente la sua campagna elettorale contro di me nel 1999 tutta sullo stesso tasto. Se questa è la vostra cultura, complimenti! Quando non si hanno argomenti si cerca di offendere pensando di colpire con argomenti da stadio, quando Terni ha ben altri problemi.
Mi fai un po’sorridere. Sono nato a Perugia ed ho difeso gli interessi di Terni in ogni occasione, sempre, con risultati di cui tu stesso ti avvantaggi, mai piegando la schiena come sistematicamente hanno fatto i dirigenti del tuo partito. Ti invito a leggere su questo l’analisi della situazione di Terni che fa Luca Diotallevi, ternano verace, docente universitario di sociologia. Giunge alle stesse conclusioni del sottoscritto, proprio sul rapporto del Partito Democratico, che tradisce gli interessi della città rispetto a Perugia per ragioni di carriera personale.
Secondo problema che hai: minacci larvatamente di querelarmi pensando di spaventarmi. Sorrido per la seconda volta. Solo quando non si hanno argomenti si minaccia invece di dimostrare il contrario. Terzo se ritieni che la mia descrizione costituisca la tua fotografia hai evidentemente la coda di paglia, allora il problema è solo tuo. Non vivere di fantasmi, forse è la febbre che ti fa offendere i ragazzi del M5S, con i quali hai problemi di rapporti per la semplice ragione che hanno individuato tutta una serie di interrogativi sulla tua attività ed hanno avuto il coraggio di dichiararlo.
Quale operatore economico, sportivo, politico, sociale, sanitario, turistico, ecologico, chi più ne ha più ne metta, non accetti critiche ed il tuo intervento, velato solo apparentemente di ironia esprime viceversa una cultura di prepotenza per cui un consigliere comunale eletto dal popolo non può permettersi di comprendere come fai i tuoi affari soprattutto quando questi sono frutto al 100% di esborsi della pubblica amministrazione. Riposati e continua a fare business che fai in modo profittevole anche grazie ad una sistema politico che ti ha favorito e ti favorisce in moltissimi modi. Non lo dico io, lo dicono i consiglieri iscritti al PD, lo dicono le troppe situazioni in cui mentre le imprese private chiudono in una crisi terribile tu riesci ad espandere il tuo ambito di influenza e la gamma dei settori di servizi. In questo sei bravo, bravissimo, è un complimento non è un’offesa a meno che non abbia anche in questo caso la coda di paglia e ti offenda l’evidenza dei fatti.
Fra le tante parti che fai in questa commedia quella che ti caratterizza meglio è quella sportiva in cui dimostri di voler sempre vincere, a tutti i costi, di voler sempre avere ragione, comunque, pretendendo persino che gli altri tacciano. Se non lo fanno sono di razza inferiore, perugini, oppure sono ‘bipedi pennuti’ come i ragazzi del M5S che, visto l’andazzo, stanno facendo opposizione in modo tosto, quello che tu non sopporti. Quanto al fatto che quando ti trovi a parlare in commissione consiliare altri non ritengano di aprire con te una polemica, per rispetto ai disabili in carrozzella presenti, sei proprio convinto che sono ‘tremolanti e pavidi’? Non ti sei chiesto che potrebbe essere ben altra la ragione, è cioè che non ti considerano quel Napoleone Bonaparte che credi di essere? Potrei chiederti, se il tuo ego non ne risente, ma chi c…o credi di essere, quello da Velletri??”.
CORSI Nuova controreplica di Corsi: “Caro Melosecco da Perugia, in primo luogo la figura del ‘Pavido e tremolante’ non riguardava le persone con disabilità ma era al singolare ed a te riferita. Insistendo, perché non fai un bel confronto pubblico con me? Paura?Tremolio? In effetti sia la chioccia che i pulcini che abbiamo nel pollaio si sono molto risentiti e rattristati per il paragone, mi sono scusato…con loro. Poi Perugino non è mica un insulto, ho tanti amici e compagni, ritengo solo che nel profondo tu detesti Terni e i suoi cittadini perché non ti hanno mai eletto loro Sindaco e mai lo faranno. Quindi lo accetti o no il confronto? Ciao pavido Perugino”.
MELASECCHE La risposta di Melasecche: “Fatti eleggere in consiglio comunale e poi facciamo confronti dalla mattina alla sera. Quando il tuo sindaco Di Girolamo accetta il confronto con me, lo ho invitato più volte, poi lo faccio anche con te. Ma chi ti credi essere? Hai fatto i soldi grazie alla politica. Pensi di spaventare qualcuno? Se hai problemi di parossismo frenetico ci sono rimedi. Rivolgiti al dottor Coletti che se ne intende. Mi sono proposto a sindaco dopo sei anni di lavoro durissimo e risultati eccezionali. La città ha voluto prima Raffaelli ed ora Di Girolamo, se li tenga. Io rispetto quel voto e sono molto sereno…salvo scoprire qualche marachella….è mio dovere anche se a te scoccia. Di questo passo caro mio non ci sarà più polpa neanche per te. Avete succhiato da questa città tutto quello che potevate e se i cittadini sono contenti di tutto questo buon per loro. Quindi camomilla, saluti ed auguri!”.
CORSI Corsi ha così risposto: “Paura e tremolio…caro Cadorna (per capire perché ti ho appellato tale studia, un po’di storia oltre gli atti amministrativi potrebbero aprirti la mente)”.
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